giovedì 24 febbraio 2022

Il Castello del Graal

di Mario Pagni

Il Castello di Montsegur

Fra i primi contrafforti dei Monti Pirenei a pochi chilometri da Foix, sorgono le rovine del castello di Montsegur, la fortezza nella quale si arroccarono gli ultimi Perfetti Catari, resistendo tenacemente ad un lungo assedio nel 1244 portato dalle truppe del re di Francia Filippo il Bello con l’appoggio papale che espugnarono la rocca costellando di roghi l’intera erta collina. Fra le fiamme perirono arsi vivi ben 205 Catari alle prime luci dell’alba del 16 marzo di quell’anno.

Abbiamo più volte visitato quei luoghi che nonostante i consueti percorsi turistici a scavalco fra Francia e Spagna hanno mantenuto tutto il fascino del profondo medioevo. L’identificazione delle rovine di Montsegur con le vestigia dell’ultima sede conosciuta del Graal, si può far risalire in termini storici, agli inizi del Novecento e non si tratterebbe però di una teoria priva di oppositori anche fra esoteristi di grande nome fra cui lo stesso Renè Guenòn; apparentemente infatti questa identificazione potrebbe sembrare una forzatura derivata dalla celeberrima opera Parsifal di Richard Wagner, nella quale il castello del Graal è chiamato “Montsalvat” e guarda caso è collocato dall’autore proprio sulla catena dei Pirenei.

Castello-tempio di Montsegur veduta del DonJon dalle mura

A parte anche la verosimiglianza del nome la cosa sarebbe ugualmente irrilevante se non fossero disponibili dati sufficienti per poter affermare l’esistenza di profondi legami fra lo stesso Wagner e la confraternita segreta dei Rosa+Croce, erede di tutto il più profondo esoterismo cristiano e quindi anche dell’ultimo respiro spirituale esalato proprio dai numerosi catari arsi sul rogo in quella fatale mattina di marzo del 1244.

Il rogo dei Catari miniatura medievale

Oltre a ciò a favore della ipotesi succitata ci sarebbe una leggenda di quelle parti che narra di come Esclarmande de Foix una delle custodi della sacra coppa (che ricordiamo può essere custodita solo da una donna) la notte precedente la caduta di Montsegur sia riuscita fortunosamente a fuggire dal castello sotto assedio approfittando dell’oscurità e del sonno di qualche armigero nemico di guardia, attraverso la cresta nord–orientale del Monte Tabor (così stranamente si chiama il poggio acuto sul quale sorge il castello), portando con se il prezioso calice. Di Esclarmande nessuno trovò più traccia ma la Tradizione vuole che la montagna si sia aperta per inghiottire il Graal nascondendolo al suo interno mentre la fanciulla avrebbe trovato rifugio presso alcuni eremiti della zona. Secondo un’altra versione più poetica ma meno verosimile, la custode del Graal si sarebbe trasformata in una colomba volando via dall’assedio dopo aver messo in salvo la sacra reliquia.

Esclaramunda di Foix

Il castello dal punto di vista reale e strettamente architettonico, più che una rocca sembra essere un vero e proprio tempio dedicato al Sole il quale era per i Catari una sorta di divinità sacrale. Le sue mura infatti non sono molto spesse come avrebbero dovuto essere quelle di una fortificazione d’altura, bensì in alcuni punti specialmente in alto non superano i 30–40 centimetri di spessore.

Castello di Montsegur veduta aerea

La costruzione è inoltre sapientemente orientata in lunghezza verso est in direzione proprio del Sole nascente e si sviluppa lungo l’erta collina offrendo i fianchi più stretti al baratro sottostante. Dal punto di vista strettamente simbolico invece il castello sarebbe la stessa immagine del Graal realizzato con la nuda pietra; simbolo vivente di se stesso in grado di trasmettere un messaggio eterno e in piena sintonia sia con il suo passato che per i tempi odierni e futuri.

Cavaliere medievale alla cerca del Graal

Anche oggi infatti sono molti gli appassionati di esoterismo alla ricerca di purificazioni spirituali che si recano a Montsegur specialmente nel giorno del Solstizio d’estate che cade il 21 giugno per vedere l’alba del nuovo giorno. Anche Hitler accecato dal suo sogno di grandezza inviò una spedizione a Montsegur alla ricerca del Graal, per impadronirsi del suo illimitato potere, e lo fece come sappiamo anche con molte altre reliquie leggendarie, su suggerimento dei suoi esoteristi e (in questo caso) di Otto Rahn. Ma come giusto e perfetto, poiché non lo cercava certo per il suo miglioramento spirituale, non riuscì a trovarlo e nemmeno come sappiamo gli portò fortuna, visti gli esiti catastrofici del conflitto al quale andò incontro coinvolgendo purtroppo anche tanti innocenti e popolazioni inermi.

Otto Rahn


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