di Mario Pagni
Il Castello di Montsegur |
Fra i primi
contrafforti dei Monti Pirenei a pochi chilometri da Foix, sorgono le rovine del castello di Montsegur, la fortezza nella
quale si arroccarono gli ultimi Perfetti Catari, resistendo tenacemente ad un
lungo assedio nel 1244 portato dalle truppe del re di Francia Filippo il Bello
con l’appoggio papale che espugnarono la rocca costellando di roghi l’intera
erta collina. Fra le fiamme perirono arsi vivi ben 205 Catari alle prime luci
dell’alba del 16 marzo di quell’anno.
Abbiamo più volte visitato quei luoghi che nonostante i consueti percorsi turistici a scavalco fra Francia e Spagna hanno mantenuto tutto il fascino del profondo medioevo. L’identificazione delle rovine di Montsegur con le vestigia dell’ultima sede conosciuta del Graal, si può far risalire in termini storici, agli inizi del Novecento e non si tratterebbe però di una teoria priva di oppositori anche fra esoteristi di grande nome fra cui lo stesso Renè Guenòn; apparentemente infatti questa identificazione potrebbe sembrare una forzatura derivata dalla celeberrima opera Parsifal di Richard Wagner, nella quale il castello del Graal è chiamato “Montsalvat” e guarda caso è collocato dall’autore proprio sulla catena dei Pirenei.
Castello-tempio di Montsegur veduta del DonJon dalle mura
A parte
anche la verosimiglianza del nome la cosa sarebbe ugualmente irrilevante se non
fossero disponibili dati sufficienti per poter affermare l’esistenza di profondi legami fra lo stesso Wagner e la confraternita
segreta dei Rosa+Croce, erede di tutto il più profondo esoterismo cristiano
e quindi anche dell’ultimo respiro spirituale esalato proprio dai numerosi
catari arsi sul rogo in quella fatale mattina di marzo del 1244.
Il rogo dei Catari miniatura medievale |
Oltre a ciò
a favore della ipotesi succitata ci sarebbe una leggenda di quelle parti che
narra di come Esclarmande de Foix una delle custodi della sacra coppa (che
ricordiamo può essere custodita solo da una donna) la notte precedente la
caduta di Montsegur sia riuscita
fortunosamente a fuggire dal castello sotto assedio approfittando dell’oscurità
e del sonno di qualche armigero nemico di guardia, attraverso la cresta
nord–orientale del Monte Tabor (così stranamente si chiama il poggio acuto sul
quale sorge il castello), portando con se il prezioso calice. Di Esclarmande nessuno trovò più traccia ma
la Tradizione vuole che la montagna si sia aperta per inghiottire il Graal
nascondendolo al suo interno mentre la fanciulla avrebbe trovato rifugio presso
alcuni eremiti della zona. Secondo un’altra versione più poetica ma meno
verosimile, la custode del Graal si sarebbe trasformata in una colomba volando
via dall’assedio dopo aver messo in salvo la sacra reliquia.
Esclaramunda di Foix |
Il castello
dal punto di vista reale e strettamente architettonico, più che una rocca
sembra essere un vero e proprio tempio
dedicato al Sole il quale era per i Catari una sorta di divinità sacrale.
Le sue mura infatti non sono molto spesse come avrebbero dovuto essere quelle
di una fortificazione d’altura, bensì in alcuni punti specialmente in alto non
superano i 30–40 centimetri di spessore.
Castello di Montsegur veduta aerea |
La
costruzione è inoltre sapientemente orientata in lunghezza verso est in
direzione proprio del Sole nascente e si sviluppa lungo l’erta collina offrendo
i fianchi più stretti al baratro sottostante. Dal punto di vista strettamente
simbolico invece il castello sarebbe la
stessa immagine del Graal realizzato con la nuda pietra; simbolo vivente di
se stesso in grado di trasmettere un messaggio eterno e in piena sintonia sia
con il suo passato che per i tempi odierni e futuri.
Cavaliere medievale alla cerca del Graal |
Anche oggi
infatti sono molti gli appassionati di esoterismo alla ricerca di purificazioni
spirituali che si recano a Montsegur
specialmente nel giorno del Solstizio d’estate che cade il 21 giugno per vedere
l’alba del nuovo giorno. Anche Hitler accecato dal suo sogno di grandezza
inviò una spedizione a Montsegur alla ricerca del Graal, per impadronirsi del
suo illimitato potere, e lo fece come sappiamo anche con molte altre reliquie
leggendarie, su suggerimento dei suoi esoteristi e (in questo caso) di Otto
Rahn. Ma come giusto e perfetto, poiché non lo cercava certo per il suo
miglioramento spirituale, non riuscì a trovarlo e nemmeno come sappiamo gli
portò fortuna, visti gli esiti catastrofici del conflitto al quale andò
incontro coinvolgendo purtroppo anche tanti innocenti e popolazioni inermi.
Otto Rahn |
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