lunedì 28 febbraio 2022

William Shakespeare è italiano?

di Chiara Sacchetti

Tutti o quasi conoscono William Shakespeare, celebre scrittore inglese del Seicento, autore di alcune delle più famose opere in prosa e in poesia della letteratura anglosassone. Parlare di lui significa quindi parlare dell’Inghilterra o almeno lo è ufficialmente. Sì perché varie e curiose sono le ipotesi sulla sua nascita e vita a partire dall’ipotesi che possa essere italiano.

Poche anzi pochissime sono le notizie sicure sulla sua vita. Sappiamo che venne battezzato a Stanford il 26 aprile 1564 e quindi è ragionevole pensare che la sua nascita debba essere collocata a qualche giorno antecedente a questo. Nei registri scolastici invece non si hanno notizie su di lui anche se molti studiosi ritengono abbia frequentato la King's New School, un istituto gratuito per i maschi della cittadina.  Poi anni bui e incerti riempiti da pochi avvenimenti ufficiali e certi come il matrimonio con Anne Hataway, la nascita di due gemelli e l’inizio della sua carriera prima da attore e poi da scrittore a Londra.

William Shakespeare

Come è possibile che uno che non avrebbe mai studiato sia riuscito a scrivere capolavori del genere? E poi come si è arrivati a pensare che il famoso scrittore di Giulietta e Romeo in realtà non fosse altro che uno pseudonimo e che nasconda alcune identità e origini italiane?

giovedì 24 febbraio 2022

Il Castello del Graal

di Mario Pagni

Il Castello di Montsegur

Fra i primi contrafforti dei Monti Pirenei a pochi chilometri da Foix, sorgono le rovine del castello di Montsegur, la fortezza nella quale si arroccarono gli ultimi Perfetti Catari, resistendo tenacemente ad un lungo assedio nel 1244 portato dalle truppe del re di Francia Filippo il Bello con l’appoggio papale che espugnarono la rocca costellando di roghi l’intera erta collina. Fra le fiamme perirono arsi vivi ben 205 Catari alle prime luci dell’alba del 16 marzo di quell’anno.

Abbiamo più volte visitato quei luoghi che nonostante i consueti percorsi turistici a scavalco fra Francia e Spagna hanno mantenuto tutto il fascino del profondo medioevo. L’identificazione delle rovine di Montsegur con le vestigia dell’ultima sede conosciuta del Graal, si può far risalire in termini storici, agli inizi del Novecento e non si tratterebbe però di una teoria priva di oppositori anche fra esoteristi di grande nome fra cui lo stesso Renè Guenòn; apparentemente infatti questa identificazione potrebbe sembrare una forzatura derivata dalla celeberrima opera Parsifal di Richard Wagner, nella quale il castello del Graal è chiamato “Montsalvat” e guarda caso è collocato dall’autore proprio sulla catena dei Pirenei.

lunedì 21 febbraio 2022

Aleister Crowley, l’occultista del Novecento

di Chiara Sacchetti

Figura complessa e senza dubbio fuori dal comune, Aleister Crowley organizzò intorno a sé numerosi e particolari soggetti, facendosi travolgere dalle sue passioni e dai suoi interessi senza alcun freno né inibizione e intrecciando relazioni scandalose con uomini e donne. Considerato «come l'uomo più malvagio del mondo in un momento storico in cui potenti osannati di grandi platee di buoni causavano guerre e genocidi», fu anche infiammato e ossessionato dall’idea di mettere al mondo un figlio maschio affinché potesse essere chiamato “figlio della Grande Bestia”, come lui stesso si autodefinì. I suoi scritti furono fonte di ispirazione per romanzieri del calibro di Arthur Conan Doyle o G.K. Chesterton, mentre la sua figura suscitò la curiosità del mago e occultista William Butler Yeats, di Fernando Pessoa con il quale intrattenne fra l’altro una fitta corrispondenza e fu fonte di ispirazione di Dennis Wheatley per il romanzo Il battesimo del Diavolo. Dette vita poi per la sua nuova religione alla abbazia di Thelema, ispirata a quella di  François Rabelais che egli aveva fatto erigere nel Cinquecento con il motto "Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge, Amore è la legge, amore sotto la volontà" passando poi la sua vita tra rituali e magie assurde, preferendo perfino spendere i suoi soldi per quelle piuttosto che per il cibo.

Ma chi era Aleister Crowley?

Aleister Crowley

Aleister Crowley nacque il 12 ottobre 1875 al numero 30 di Clarendon Square a Royal Leamington Spa, nel Warwickshire da Edward Crowley, laureato in ingegneria senza però aver mai praticato la professione a cui aveva preferito invece l’attività di famiglia di fabbricante di birra.

giovedì 17 febbraio 2022

Atlantide continente perduto

di Mario Pagni

Atlantide

Sicuramente qualcuno riconoscerà nel titolo iniziale di questo breve scritto anche quello di un vecchio film che trattava proprio della mitica antichissima Atlantide a cavallo da secoli fra ricerca scientifica e le numerose leggende ad essa dedicate.

Atlantide è forse uno dei misteri più affascinanti della storia che non si collega solo alla ricerca archeologica, ma anche e forse principalmente alla tradizione esoterica profonda. E’ grazie al famoso filosofo greco Platone che disponiamo di una accurata descrizione di essa benché non tutti gli studiosi siano concordi sulla verità in proposito e sulla sua avvenuta effettiva esistenza.

Scrive Platone a proposito di Atlantide:” Oltre quelle colonne che ancora oggi si chiamano Colonne d’Ercole si trovava un grande continente detto Poseidonis o Atlantis, che misurava tremila stadi di larghezza e tremila di lunghezza, più grande della Libia e dell’Asia prese assieme e da questo si poteva andare su altre isole, e da queste isole ancora alla terraferma che circonda il mare in verità così chiamato”.

lunedì 14 febbraio 2022

San Valentino, il Vescovo degli innamorati

di Chiara Sacchetti

Nato a Interamna Nahars, l’attuale Terni in una data intorno al 250 d.C, di Valentino non si anno molte notizie riguardo alla sua vita terrena, anche se da alcuni racconti proprio della sua vita si possono ricavare informazioni almeno sul periodo in cui visse. Sappiamo che si dedicò alla comunità cristiana e in particolare nella sua città natale dove infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù e che venne consacrato vescovo.

Antonio Arrigoni,San Valentino 1707

La Passio di Valentino di Terni ci racconta poi la storia del grande filosofo greco Cratone che a Roma teneva lezione in una rinomatissima e importante scuola della città ma che aveva un figlio molto malato a causa di  una malattia neurologica. L’unica speranza per lui era Valentino che secondo le voci popolari aveva già guarito una persona afflitta dalla stessa malattia: l’intellettuale decise quindi di chiamare il Vescovo nell’Urbe per tentare tutto il possibile. Valentino giunto a casa di Cratone e ascoltato tutto quanto, accettò di guarire il ragazzo alla sola condizione però che il filosofo si convertisse al Cristianesimo: dopo lunghi colloqui chiarificatori dove l’uomo pose una serie di domande al Vescovo, Cratone si convertì ufficialmente al Cristianesimo.

giovedì 10 febbraio 2022

Si può viaggiare nel tempo?

di Mario Pagni

Il tempo inteso come durata di un determinato periodo oggi misurabile attraverso vari strumenti e con vari metodi anche del tutto naturali, sarebbe comunque relativo secondo la ben nota teoria di Einstein. Esso appartiene come tante altre realtà cosmiche al nostro universo ovvero a quello spazio probabilmente infinito almeno con gli attuali sistemi di misura che sta anche intorno al nostro pianeta e che può essere considerato una “dimensione” di esso. Il nostro sistema solare con la Terra e con il nostro Sole è inserito in una galassia, un sistema stellare complesso di grandezza quasi incommensurabile. La volta della nostra galassia è visibile anche dal nostro pianeta ed è chiamata da sempre Via Lattea per quell’aspetto biancastro disegnato da infiniti numeri di corpi celesti. La possibilità di spostarsi da un corpo celeste all’altro nonostante i grandi progressi in campo astronautico è pressoché impossibile viste le enormi distanze fra di essi e gli attuali sistemi a propulsione nucleare seppure avanzati non sono certamente in grado di superare tali distanze in un “tempo” ragionevole per una efficace esplorazione dei medesimi. Anche in astronomia vi è una relativamente semplice costatazione del fenomeno spazio temporale; se infatti osserviamo un qualsiasi corpo celeste posto ad una determinata distanza dal nostro pianeta, immaginando con un telescopio molto potente di vedere cosa succede su quel corpo celeste, noi vedremo non ciò che accade in tempo reale ma solo ciò che in realtà è già accaduto proprio direttamente proporzionale alla distanza fra noi e quel corpo celeste.

lunedì 7 febbraio 2022

Raimondo di Sangro Principe di Sansevero

di Chiara Sacchetti

Parlare di Raimondo di Sangro, meglio conosciuto come il Principe di Sansevero, significa addentrarci nelle profondità più oscure e singolari della mente umana, scavare non solo nella genialità ma anche nelle conoscenze esoteriche e simboliche che poi si sono esplicate non soltanto nella sua vita ma anche nelle straordinarie opere che ci ha lasciato. Uomo dotato di un ingegno fuori dal comune, e anche «Uomo straordinario predisposto a tutte le cose che osava intraprendere […] celebre indagatore dei più reconditi misteri della Natura», il Principe, visse un’esistenza come si può dire “piena”, fatta di esperimenti, invenzioni e assieme anche con lo studio di materie adatte solo a poche persone e fu lui stesso che alimentò il suo mito e l’alone di mistero intorno alla sua figura.

Francesco de Mura, Raimondo di Sangro

Discendente si dice dalla casata di Carlo Magno, Raimondo di Sangro nacque nel castello di Torremaggiore il 30 gennaio 1710 da Cecilia Gaetani dell'Aquila d'Aragona, figlia della principessa Aurora Sanseverino, e da Antonio di Sangro, duca di Torremaggiore. Rimasto orfano da parte di madre molto presto, con un padre spesso lontano dall’Italia, il bambino venne affidato alle cure del nonno Paolo, sesto principe di Sansevero e cavaliere del Toson d'Oro, che lo portò con sé a Napoli crescendolo nel Palazzo di famiglia in piazza San Domenico Maggiore.

giovedì 3 febbraio 2022

L’Archeo-astronomia a cavallo fra passato presente e futuro prossimo

di Mario Pagni

Determinazione astrologica antica del centro (umbilicus) di fondazione della Florentia Romana

Da alcuni decenni ad oggi e sempre con crescente interesse e frequenza, accanto alle varie e note discipline scientifico-accademiche (che nel frattempo anche supportate dalla tecnologia informatica hanno subito un forte incremento di dati incrociati), si sono affermate materie che prima erano ritenute pressoché discutibili per la loro costante mancanza di prove certe e conseguente attendibilità. Fra queste l’Archeo–astronomia che potremo definire una sorta di “collegamento” perenne e costante fra passato anche remoto e futuro in costante divenire.

Scrive Giulio Magli nel suo libro “Misteri e scoperte dell’Archeoastronomia”: Il mondo è pieno di monumenti enigmatici e apparentemente muti. A volte si tratta di vere e proprie città. Basti pensare a Stonehenge, Teotihuacan, o alle grandi piramidi di Giza. In questi luoghi esistono tuttavia chiari indizi che rivelano l’interesse dei costruttori per i movimenti delle stelle. Si tratta in molti casi dell’unica informazione che i costruttori stessi ci hanno lasciato. Una informazione scritta con le pietre, nel linguaggio delle stelle, ma scritta. Un insieme di indizi, spesso trascurati dagli studiosi, che testimoniano non solo la tenacia di queste civiltà arcaiche, ma soprattutto che le stelle ricoprivano nella loro cultura.