di Chiara Sacchetti
È
San Gimignano (SI), chiesa di sant'Agostino, Benozzo Gozzoli, Santa Fina |
Fina (o Iosefina come quasi sicuramente si chiamava) nacque nel
di Chiara Sacchetti
È
San Gimignano (SI), chiesa di sant'Agostino, Benozzo Gozzoli, Santa Fina |
Fina (o Iosefina come quasi sicuramente si chiamava) nacque nel
di Mario Pagni
Simbolo e costellazione del Leone |
Ci stiamo avvicinando a grandi passi alla piena estate e dopo aver visto nel cielo notturno prima la costellazione dei Gemelli e poi quella del Granchio, con i favori del cielo notturno non tanto per la sua chiarezza astronomica (il cielo estivo non è limpido come quello invernale) ma per le temperature maggiormente favorevoli all’osservazione della volta celeste, vediamo comparire sempre sulla curva dell’Eclittica la Costellazione del Leone.
di Chiara Sacchetti
I giorni
dell’anno legati al cambiamento delle stagioni segnano da sempre momenti di
passaggio da uno stato all’altro, e fin dall’antichità vengono considerati
“magici” e propizi. La notte di San Giovanni, che fa da riflesso a quella di
Natale del 25 dicembre, segna, nelle antiche tradizioni, il passaggio
all’estate, il periodo della crescita e della fioritura, ma anche quello che
porta nuovamente all’oscurità. È più o meno da questa data infatti che, seppur
di pochi secondi, le ore della luce cominciano a diminuire fino al solstizio d’inverno,
quando la notte sarà più lunga del giorno. È come un lungo cammino verso
l’oscurità, di quella che si potrebbe definire una morte naturale, che però
fortunatamente lo ricordiamo, è solo apparente: un inverno che preannuncia una
fine che non accadrà mai, perché magicamente nel periodo natalizio la luce vincerà
di nuovo sulle tenebre e la natura piano piano riprenderà a vivere.
La festa cristiana
di San Giovanni come molte altre ha origini pagane, quando venivano accesi dei
fuochi per propiziare e dare forza al Sole affinché non finisca mai la sua luce
e non facesse così morire
di Mario Pagni
La Costellazione del Cancro |
Siamo già alla metà dell’anno solare scandito dalle Costellazioni dello Zodiaco e che fino dall’antichità avevano il compito fra gli altri di scandire il tempo che scorreva con il trascorrere delle stagioni e i cambiamenti climatici ad esse connessi. Stavolta è la costellazione del Cancro a raccontare oltre alle sue interessanti realtà astronomiche anche la parte mitologica una delle più interessanti e seguite dagli studiosi. Con il Granchio celeste gli antichi Greci identificavano un attore forse non protagonista delle dodici fatiche di Ercole (Eracle per i Greci). Il Cancro o Granchio era un enorme crostaceo uscito dalla palude di Lerna che per dare manforte alla possente Idra dalle 9 teste tentò di afferrare il piede dell’eroe che però reagì schiacciandolo e riducendolo in poltiglia.
di Chiara Sacchetti
È uno dei
processi più terribili e tragici della storia della stregoneria di cui perfino
Manzoni nei suoi Promessi Sposi ne parla esattamente nel capitolo XXXI, quando
Renzo si trova a Milano durante la pestilenza e cita Ludovico Settala il medico
che diagnosticherà la malattia all’uomo che accusa Caterina di avergli fatto
una fattura.
La storia di
Caterina è la storia di molte altre donne che nel corso dei secoli furono
accusate di stregoneria, di aver fatto cioè patti con il Demonio e aver
procurato morte e malattia a tutti coloro che avevano vicino e che avevano
ostacolato i loro desideri o che cercavano, attraverso malefici e incantesimi,
di migliorare la propria esistenza.
Streghe che aggiungono ingredienti al calderone
«Impurissima femmina, strega fattucchiera funestissima, avvelenatrice inumanissima; che da quattordici anni, abiurata la religione cristiana, e obbligatasi al principe delle Tenebre ha frequentato i luoghi infernali e conciliabile de’ demoni, li ha nefandamente adorati, e danzato, mangiato e giaciuta con essi: e con arti diaboliche e veneficii ha tratto o procurato di trarre molti uomini ad amarla, ed ha affascinati ed uccisi molti bambini col sottrarre dai loro corpicelli il virai sangue; e finalmente e tanti delitti ha commesso, che il senato, nell’udirne il racconto, inorridì».
di Mario Pagni
La costellazione dei Gemelli |
Siamo ormai arrivati nel mese di Giugno alle soglie dell’estate, un periodo assai importante per la raccolta del grano e dei cereali in genere che sembra passato remoto ma che è invece di estrema attualità. Una volta gli operatori dell’agricoltura contavano le giuste lune e quando in fase calante il satellite del nostro pianeta attenuava la sua luminosità nel cielo notturno, ecco comparire l’inconfondibile schema di puntini luminosi che gli antichi chiamarono Gemini o Gemelli.
di Chiara Sacchetti
È una delle
reliquie meno conosciute ma avvolte da un alone di mistero che forse, oggi, a
distanza di molti secoli potrebbe aver trovato qualche risposta.
Stiamo
parlando della Lettera del Diavolo, un messaggio che nel 1676 Suor Crocifissa
avrebbe scritto sotto dettatura del terribile Demonio e che è stato anche fonte
di ispirazione per autorevoli autori come Tomasi di Lampedusa (del quale la
religiosa era anche una antenata) e Andrea Camilleri, famoso autore del
Commissario Montalbano.
Isabella Tomasi Suor Crocifissa
La storia, non del tutto certa, iniziò il 7 ottobre 1660 quando Isabella Tomasi entrò nell’ordine benedettino nel monastero di clausura a Palma di Montechiaro dedicato al SS. Rosario che il padre aveva fatto costruire qualche anno prima, prendendo i voti con il nome di Maria Crocifissa della Concezione. Isabella era la seconda figlia del Principe di Lampedusa Giulio Tomasi e di Rosalia Traina, baronessa di Falconeri e Torretta: una famiglia, la sua, molto devota e cristiana che destinò tutti i figli alla vita religiosa.
di Mario Pagni
La costellazione del Toro |
E’ uno dei più conosciuti gruppi di stelle dello Zodiaco noto fino dall’antichità specialmente nell’antico Egitto perché rappresentava l’inizio effettivo della primavera intesa come periodo decisamente operativo per la rinascita generale della natura. Nella mitologia è la forma che assunse Giove (Zeus) per rapire Europa, figlia di Fenice (o di Agenore) e di Telfassa. Astronomicamente parlando questa configurazione stellare ospita nel proprio schema apparente, molti interessanti oggetti celesti fra questi le Hyades (che formano il muso dell’animale a forma di V), un ammasso slegato di circa 100 stelle che distano dal nostro pianeta ben 120 anni luce. Ancora più noto e suggestivo è il gruppo di stelle denominato le Pleiadi, visibili come una macchia indistinta ad occhio nudo sulla spalla del Toro. Si tratta nella realtà di un ammasso stellare aperto composto da parecchie centinaia di stelle delle quali almeno 7 visibili ad occhio nudo e che venivano identificate nell’antichità come le sette mitiche figlie di Atlante, il gigante che sorreggeva il mondo sulle sue spalle.