di
Mario Pagni
Portale della cattedrale di Chartres |
“Man mano che l’uomo è andato
allontanandosi da quella che da sempre è stata definita “L’età dell’Oro”, il
ricordo della reale antica sapienza è divenuto sempre più sfumato e confuso e
la stessa interpretazione delle parabole e degli antichi segni e simboli,
assolutamente soggettiva e priva ormai di veri archetipi e paragoni concreti di
riferimento. Con esso è scomparsa anche la memoria del suo reale significato,
come se improvvisamente l’uomo di ogni epoca compresa quella moderna, avesse
“perduto” la chiave della autentica primordiale conoscenza. I simboli stessi se
non visionati da occhi esperti dotati di notevole intuito, ma anche di una
sorta di secolare bagaglio interpretativo, possono apparire all’uomo di oggi,
vuoti e insulsi”
Celebre labirinto della cattedrale gotica di Chartres |
Eppure fino dai primordi dell’umanità, qualsiasi popolo antico come ogni civiltà anche appena organizzata, è ricorso a linguaggi di tipo simbolico e archetipico, in grado di trasmettere ancor prima delle forme finite di scrittura, una intera serie di significati talvolta riassuntivi ma sempre completi a livello intuitivo. Infatti il primo fondamentale vantaggio dell’uso incondizionato ma consapevole del simbolo, soprattutto per quanto riguarda l’insegnamento di tipo spirituale, consiste proprio nel fatto che esso essendo una figura o un segno, sfugge almeno inizialmente alle limitazioni della parola, ma è in grado per chi è capace della sua corretta interpretazione, di superare i limiti di un intero discorso e addirittura esprimere in se, un completo concetto ragionato. Per entrare nel campo che fino dalla puntata precedente abbiamo deciso di richiamare, proprio l’uso corretto della simbologia ha consentito e consente a uomini di ogni tempo e di tutto il pianeta, di leggere e tradurre i messaggi trasmessi spesso solo per via orale, che i maestri della pietra e i costruttori delle grandi cattedrali medievali, lasciavano ai loro adepti così come ai predecessori, a livello di occulti significati. La cattedrale di Chartres che sorge in Francia, vero libro di cognizioni simbolico esoteriche riportate nella pietra scolpita, sagomata o incisa, proprio attraverso i suoi simboli, parla e racconta in un linguaggio universale perfettamente comprensibile a qualsiasi discepolo della maestranza, tutti i suoi significati e segreti costruttivi, anche senza che nessuno di noi sia a conoscenza della lingua francese.
Simbologia dei segni zodiacali |
Se
andiamo più indietro nel tempo, troveremo e scopriremo facilmente come gli
stessi maestri Greci o Egizi, usassero le stesse formule matematiche e
conoscenze simboliche, per erigere i loro colossali templi e le piramidi degli
antichi faraoni. Una delle considerazioni più comuni diffusa fra gli studenti di materie classiche è che proprio i
Greci, dovevano essere degli inguaribili ingenui se credevano a tutte le storie
raccontate dalla loro magnifica e ineguagliabile mitologia. Nella realtà anche
allora il sapiente messaggio simbolico era ed è spesso rimasto nascosto nelle
pieghe stesse dell’apparente fantasioso racconto.
Definizione di Simbolo:
“Il simbolo è un elemento della comunicazione spesso volutamente occulta o nascosta, che esprime comunque contenuti di significato ideale dei quali esso diventa il significante.Tale elemento, sia esso un segno, gesto, oggetto o
altra entità, è in grado di evocare alla mente dell'osservatore, un concetto
diverso da ciò che il simbolo apparentemente e fisicamente suggerirebbe, grazie
a una convenzione prestabilita (es. la croce è il simbolo del Cristianesimo) o
a un aspetto che lo caratterizza, (es. il leone è il simbolo della forza). La
sua caratteristica principale è evocare al nostro inconscio, un significato
recondito simile ad un linguaggio criptato, riconducibile spesso ad antica
sapienza. Il simbolo può essere di natura univoca o composita se raccoglie in
se in quest’ultimo caso, una serie di significati che ne vanno a formare uno
generale o principale”.
Battistero di Volterra, croci templari e fiori della vita nella porta di ingresso |
La
Tradizione esoterica insegna che in ciascun essere umano persiste almeno una
traccia di quello che si può definire “l’uomo originario”, quello che secondo
la Bibbia e il successivo cristianesimo, era identificato con la figura di
Adamo, ma non quello che peccherà nel Paradiso Terrestre, bensì quello celeste
che aveva possibilità e meriti per camminare fianco a fianco con Dio, prima che
lo spessore della materia per conseguenza della tentazione, lo rendesse cieco e
sordo alla voce divina. Lo studio dei simboli è uno degli elementi fondamentali
dell’esoterismo, ovvero la parte introspettiva e nascosta che sta all’interno
di ciascuno di noi. Il richiamo sia individuale che di gruppo a questa parte
“oscura”, faciliterebbe la lettura degli antichi testi e consentirebbe la
comunicazione diretta con i “Maestri di Saggezza” di tutti i tempi e di tutte
le civiltà del mondo. Ecco perché si parla di linguaggio universale comune a
tutti i popoli e a tutte le vere tradizioni. In parole povere conoscendo bene
noi stessi, potremo compiere il primo sostanziale passo verso questa universale
lettura e traduzione quasi istintiva, di un linguaggio sia cifrato che
illustrato, proprio tramite simboli. Gli antichi geroglifici egizi già
costituivano una sorta di icone che se ben tradotte, contenevano interi
significati altrimenti difficoltosi se descritti tramite parole o anche interi
discorsi. Un po’ come oggi quando davanti al nostro casalingo computer, dialoghiamo
con esso, proprio servendoci di icone e figure, che con un semplice click, ci
fanno accedere a complessi file o ad interi programmi informatici.
Simboli mistici e religiosi |
Il simbolo parla al Guru indiano, al mistico del Graal, al saggio cinese e al filosofo matematico arabo, forse un giorno avremo anche modo di scoprire con stupore ma anche con gioia che esso può dialogare con abitanti di altri pianeti e persino di lontane galassie. Dalle incisioni rupestri alle cattedrali gotiche, il significato tracciato da vari tipi di simboli è pressochè sempre lo stesso: dalla prigione della materialità, l’uomo può liberarsi soltanto con l’aiuto di quella che potremo definire seguendo un concetto di tipo religioso, la sua anima, ovvero la parte spirituale presente in ognuno di noi e tendente a riconoscere le sue vere origini.
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