di Mario Pagni
Pompei, Villa dei Misteri, Rituale di Iniziazione |
La peggiore infermità
della nostra epoca è che scienza e religione si presentano come due forze
nemiche e antitetiche. L’infermità intellettuale tanto più perniciosa tanto
viene dall’alto e si insinua in maniera subdola ma inarrestabile nell’animo di
tutti, come sottile veleno respirato con l’aria. Ora ogni infermità
dell’intelletto diviene a lungo andare infermità dell’anima e, di conseguenza,
infermità sociale. Edouard Schurè “ I grandi iniziati”
Più volte abbiamo provato a spiegare il nostro pensiero e
provare a trasmettere la nostra opinione relativamente al confine assai labile
esistente fra ciò che è ritenuto sacro nel senso generale del termine e non
solo in quello religioso, e il profano ovvero l’aspetto ritenuto (spesso a
torto) quello quotidiano della vita dell’uomo, ma anche suoi tentativi di
avvicinarsi attraverso tecniche e rituali complessi a mondi o livelli superiori
della vera conoscenza.
L’iniziazione praticata fino dall’antichità ma ancora oggi
ben in uso, è al contempo un inizio e una fine: colui che viene iniziato
dovrebbe assurgere ed elevarsi ad altri livelli di coscienza e percezione, una
sorta di rinascita che potrebbe avvenire (e a volte avviene) anche in età
adulta come se all’improvviso dentro di noi si risvegliasse una volontà ma
anche un reale bisogno, di trascendere le esigenze e le realtà imposte dal
mondo terreno, per porsi almeno in apparenza al di sopra di tutto ciò.
L’iniziazione può essere considerata un dono, che si ricollega
alla antica “rivelazione” e può riguardare in concreto una data persona singola
considerabile per questo un “adepto”. Si può essere iniziati da un Maestro, un
Guru, o uno Sceicco a seconda del percorso sacrale e rituale che si è
effettuato durante l’esistenza considerata fino a quel punto “profana”. La
dottrina trasmessa, o il mistero svelato, propongono e a volte impongono al
tempo stesso, l’universalità del nuovo messaggio e il cosiddetto “potere di
chiave” che entra in possesso proprio del singolo adepto. Il Maestro d’ascia,
del legno, o della pietra del periodo medievale, trasmetteva soltanto oralmente
le sue conoscenze all’allievo, riconosciuto da esso, come l’unico capace di
proseguire la sua opera e le sue esperienze di cantiere. Si trattava anche in
questo caso di una sorta di iniziazione trasmessa, solo apparentemente profana
perché racchiudeva in se, la sacralità del gesto e le finalità per cui esso
veniva compiuto.
Il destino dell’iniziato dovrebbe essere quello di spezzare o
almeno “corrompere” la circolarità Karmica, alleggerendo il suo peso e
sostituendo ai pesanti fardelli delle umane pene, le ragioni che lo inducono a
servire progetti celesti. Il termine in se sta a significare quindi un nuovo
modo di essere ma anche di operare nei confronti degli altri, una rinascita a
se stessi e per se stessi come una nuova
creatura dotata di una spiritualità più consapevole e di una “saggezza in
essere” in grado di fare vera Luce sul cammino da percorrere. Infiniti sono i
“mezzi” o tramiti per essere iniziati, e altrettanto lo sono le varie
situazioni che generano l’adepto. Dall’antichità provengono esempi di ogni
genere non certo descrivibili in questa sede, dall’antica Grecia (Misteri di
Eleusi) ai culti Etruschi e Romani, per non parlare della complessità dei loro
predecessori Egizi. Persino la
Cristianità prevedeva
e tutt’ora prevede una sorta di iniziazione ai misteri divini, il sacramento
del Battesimo celebrato per primo sul fiume Giordano, ha tracciato il percorso
di ogni nuovo attuale nascituro, con San Giovanni il Battista che attingendo
all’acqua cospargerà su sua specifica richiesta, la fronte del Cristo giovane,
che si sottoporrà comunque volentieri a quel gesto di immensa natura e
religiosità profonda.
San Giovanni Battista battezza Cristo nel Giordano |
Qui per primo si pose il delicato problema dell’iniziatore e
dell’iniziando, che giustamente si riteneva indegno a tale funzione, fu lo
stesso Gesù che disse a Giovanni Battista di stare tranquillo e celebrare il
gesto al quale lui stesso come “Salvatore del mondo” doveva comunque sottoporsi
in nome di Dio in questo caso. I grandi teosofi o grandi iniziati non erano
semplicemente dei sognatori o ancor peggio uomini dediti alla semplice
contemplazione di ciò che accadeva loro intorno, tutt’altro, essi erano uomini
d’azione le cui filosofie di vita e ideologie, superavano di gran lunga sia la
politica che la religione cercando di accomunare però proprio le loro anime
presenti in ciascun individuo, per ottenere un dialogo inteso in senso
universale fra popoli e credo diversi. “I
loro nomi sono Krishna, Buddha, Zoroastro, Ermete, Mosè, Pitagora, Gesù, che
come tanti altri meno conosciuti erano dei possenti forgiatori di spiriti,
formidabili scuotitori di anime, salutari organizzatori delle società”.
Queste figure immense della nostra storia passata , presente
e ancora di più futura, con i loro insegnamenti hanno forgiato migliaia di
individui che si ispiravano al loro credo e al loro modo di trasmettere una
Luce universale perenne e sempre valida e costante in qualsiasi situazione.
Si diviene dei veri iniziati attraverso varie tecniche e
possibilità, sempre indotte da chi ci ha preceduto in tale esperienza;
difficile poi è valutare la reale capacità di esserlo realmente e di operare
per il progresso e il bene dell’umanità. Ancora oggi la differenza netta fra le
associazioni culturali riguarda proprio l’essere o meno degli “iniziati”.
Questo termine infatti separa nettamente la mera organizzazione generale o
l’appartenenza a qualsiasi tipo di associazione, gruppo o congrega, se non
avviene all’interno della medesima, un rituale preciso e ben celebrato, durante
il quale si trasmettono attraverso gesti e simboli, non solo l’esperienza di
chi ci ha preceduto in tale difficile compito ma anche le sue intenzioni, che
diverranno “nostre” se ben comprese e accettate. Il cammino precedentemente
tracciato diverrà quello del nuovo iniziato al quale, come in antico, verrà
consegnato un testimone prezioso che egli stesso dovrà preservare, sviluppare e
conservare per il nuovo futuro adepto. Tanti sono stati a torto o a ragione
quelli che si sono considerati degli iniziati a cominciare dai medievali
cavalieri che soggiacevano per parte di un re sacerdote ad una iniziazione di
tipo “cavalleresco” senza la quale non si poteva avere e usare il blasone e il
vessillo di vero cavaliere “senza macchia e senza paura”.
L'iniziato da re-sacerdote |
Anche molte moderne istituzioni prevedono con l’ingresso
anche una sorta di “iniziazione ai misteri”. Ad essi si accede attraverso una
complessa e meditata simbologia che prevede un vero e proprio cammino
iniziatico che se ben effettuato porterà ad alti e meritati gradi oltre a stati
di coscienza superiori “per il bene dell’umanità e alla gloria del grande
architetto dell’universo”.
L'iniziazione in un Tempio Massonico |
Uno di questi linguaggi è appunto quello “Libero Muratorio” o
massonico che dal medioevo sapienziale sarebbe giunto fino a noi per essere
ratificato definitivamente agli inizi del XVIII secolo. Anche la stessa
religione nei suoi infiniti e mutevoli aspetti prevede se pure in maniera
totalmente diversa, una sorta di iniziazione attraverso la cosiddetta “presa
dei voti” che sentenzia una vita dedicata al culto cristiano in generale e al
cattolicesimo in particolare, sulle orme dei predecessori siano essi Pontefici
o semplici Monaci o Preti. La religione si differenzia da altri tipi di
iniziazione ritenuti di tipo laico, per il “legame” con la Sacra Bibbia , il Vangelo, e
tutto ciò che riguarda la vera Fede cristiana. Gli altri iniziati che siano
essi stessi appartenenti ad alcune confessioni religiose diverse da quella
occidentale ma anche da quella orientale cristiana, così come appartenenti a
quelle laiche prima citate, si differenziano da essi per abbracciare una fede
che potremo definire di più ampio respiro e considerando il “libero arbitrio” e
la vera Luce della Gnosi, la loro principale guida alla filosofia dell’essere e
dell’esistere. “Conoscere se stessi per conoscere ed aiutare gli altri”, è una
delle frasi celebri ricorrenti nella filosofia iniziatico–esoterica di tipo
massonico, così come per altri Ordini moderni che si ispirano al Templarismo (seguendo cioè l’etica e la
professione di fede e di aiuto al prossimo degli antichi cavalieri del Tempio o
Templari), come per altri enti associativi che prevedano comunque celebrazioni
di rituali atti alla conversione spirituale del soggetto e ad una sua nuova
rinascita interiore.
Persino nei rituali di alta magia sono previste e forse più
di altre situazioni, vere e proprie iniziazioni di adepti destinati al proseguo
dell’opera del Maestro e alla evocazione e governo degli spiriti, siano essi
Angeli o Demoni, con istruzioni e gestualità tratte da testi antichissimi
e a culti magico – esoterici di magia
egizia e assiro - babilonese tanto per citarne alcuni.
Rituale di magia per un iniziatico |
Ancora
oggi sono molte le scuole che intenderebbero professare la vera magia sia
bianca che purtroppo anche nera, ma altrettanto numerosi sono i ciarlatani che
approfittano della buona fede di chi per necessità fa loro ricorso con
risultati spesso drammatici se non altro dal punto di vista dei compensi
economici e dei vantaggi che i suddetti ne traggono.
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