di Chiara Sacchetti
È la punizione per
eccellenza che la divinità manda agli uomini per castigarli di tutte le azioni
malvagie commesse distruggendo per punizione, l’intera umanità. Anche se
sicuramente quella più conosciuta è senza dubbio la versione che parla di Noè e
di come riuscì a salvare solo chi meritava veramente di vivere, anche nei racconti di altre civiltà passate
sono moltissime le versioni riguardanti l’argomento. Vediamole.
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Michelangelo Buonarroti, Il Diluvio Universale, Roma, Cappella Sistina, 1508-10 |
Quella che conosciamo tutti fin da bambini è appunto la
storia di Noè e del Diluvio che distrusse tutto e tutti ad eccezione di quelli individui
più buoni e meritevoli. La
Bibbia racconta infatti che gli esseri umani erano da tempo
divenuti malvagi e corrotti, solo Noè, la sua famiglia e pochissimi altri,
conducevano una vita retta e giusta. Il Signore allora decise di mandare un
castigo talmente forte che avrebbe messo fine all’intera società salvando
soltanto quelli che non meritavano una fine simile.
«Allora Dio disse a Noè: Mi son deciso, la fine di tutti i mortali è arrivata …» e ordinò così a Noè di costruire una
enorme arca, «l'arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di
larghezza e trenta di altezza. Farai nell'arca un tetto e a un cubito più
sopra la terminerai; da un lato metterai la porta dell'arca. La farai a piani:
inferiore, medio e superiore». Qui realizzò anche
stanze per la sua famiglia, tutte le specie animali allora presenti sulla Terra
e magazzini dove conservare il cibo necessario fino a quando non sarebbe
tornato tutto alla normalità.
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L'arca di Noè, Cronache di Nuremberg, F11, r1 |
Il diluvio durò quaranta giorni e quaranta notti, «così fu sterminata ogni creatura
esistente sul suolo terrestre, con gli uomini, anche gli animali domestici, i rettili e gli
uccelli del cielo; essi sparirono dalla
terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell'arca.». Ma le acque ricoprirono tutto il
pianeta per ben centocinquanta giorni e solo dopo quasi sette mesi, apparvero
finalmente le vette dei monti; fu solo allora che Noè fece volare in cielo una
colomba che tornò con un ramoscello di ulivo, segno che la natura stava
ricominciando a crescere.
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William Bell Scott, L'inizio del Diluvio |
Nella mitologia greca troviamo più o meno la stessa storia. Deucalione,
figlio di Prometeo, e sua moglie Pirra, figlia di Pandora ed Epimeteo,
governavano le loro terre i modo corretto e leale, mentre il resto dell’umanità,
si allontanava dal bene, trascurando gli obblighi religiosi, e coltivando
superbia e cattiveria, tanto da sentirsi superiori perfino agli dei. Zeus,
padre degli dei, infuriato con gli uomini, ormai troppo corrotti e abbruttiti,
decise di mandare un grande diluvio per distruggere tutta l’umanità, ad eccezione
dei due ragazzi. Inviò così Ermes da loro che li avvisò di ciò che sarebbe
accaduto, ma comunque di non preoccuparsi perché Zeus li voleva graziare. Essi
si sarebbero dunque salvati se avessero seguito alla lettera tutte le
indicazioni. Deucalione così fece. Costruì una grande arca di legno, tanto
forte da poter navigare nelle acque in tempesta, e tanto grande da poterla
riempire con vivande, abiti, coperte e tutto quanto serviva per sopravvivere
alla tremenda catastrofe.
Dopo nove giorni e nove notti, la tempesta finalmente cessò e
i due sposi poterono sbarcare sul monte Parnaso: Ermes, mandato dal Padre degli
dei per esaudire un loro desiderio, fu poi chiamato per far rinascere l’umanità.
Egli ordinò ai due giovani di prendere delle pietre e di buttarle dietro le
loro spalle durante il loro cammino, da queste, nacquero nuovi esseri umani che dettero inizio alla ripopolazione
ripopolarono dell’intero pianeta.
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Virgil Solis, Deucalione e Pirra, Incisione |
Nella civiltà sumerica possiamo leggere il mito del diluvio
in una tavola, più antica di quasi un secolo di quella mesopotamica e forse per
questo si tratta del più antico scritto riguardante tale calamità. Nel mito
sumerico gli uomini furono creati dagli Anumnaki, per lavorare al posto degli
Igigi, Dei inferiori che si rivoltarono per l’eccessivo carico di lavoro
imposto. Ben presto però, dopo circa mille anni dalla loro creazione, gli
uomini divennero troppo numerosi e soprattutto rumorosi a tal punto che
infastidivano le stesse divinità le quali cercarono prontamente un modo per
“zittirli”. Dopo vari tentativi falliti per l’aiuto di Enki, l’unico dio buono,
si decise per la calamità più forte e distruttiva, un diluvio che avrebbe sterminato
tutto il genere umano, con la promessa fra gli dei di non dire nulla. Ma Atraḫasis
lo venne a sapere grazie ad uno stratagemma dal buon dio che si adoperò per
avvertire che prima della catastrofe avrebbe mandato giù la mattina focacce e
grano la sera come segnale dell’imminente catastrofe. Così l’uomo chiamò
attorno a sé amici e parenti e in sette giorni costruì una grande nave, di
dimensione simili a quella di Noè ma di forma cubica, con la quale lui e le
persone avvisate riuscirono a trovare riparo.
Il diluvio durò sette giorni e sette notti e fu tanto
violento che perfino gli dei che lo avevano voluto si spaventarono, rimanendo
accovacciati come animali in attesa della fine. Tornato tutto alla normalità Atraḫasis
offrì come sacrificio agli dei ottima carne arrostita, essi sentendone l’odore
decisero di scendere sulla Terra per gustarsela.
Altre civiltà, fra cui quella indiana, ci raccontano altre
versioni di questo avvenimento storico leggendario.
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Tavoletta sul Diluvio Universale, British Museum |
Nel 1998 due geologi della Columbia University, William Ryan
e Walter Pitman, pubblicarono un articolo in cui elencavano le prove di una grande
inondazione del Bosforo intorno al 5600 a.C., probabilmente e verosimilmente per
lo scioglimento dei ghiacciai, le cui acque, si riversarono poi nel Mar Nero e
nel Mar Caspio che a loro volta, si riversarono nel Mar Egeo, lasciando però il
livello dei mari invariato. Nel frattempo i fiumi che si riversavano nel Mar
Nero, trovarono nuovi sbocchi nel Mare del Nord, andando così ad ingrossare il
Mediterraneo che straripò oltre il Bosforo.
Un’altra
ipotesi che riguarda il Diluvio Universale è quella di uno tzunami che sarebbe
stato causato dall’eruzione del vulcano di Thera nell’isola di Santorini che
colpì Creta e il Mar Egeo. Come possiamo capire è da tempo che l’umanità deve
confrontarsi con catastrofi di ogni tipo, quali diluvi, terremoti e incendi
colossali provocati da vulcani in eruzione. In antico però i nostri
predecessori sapevano a chi attribuire la responsabilità di tutto, si trattava della collera degli Dei o delle
divinità in genere, dovuta alla umana insubordinazione, oggi le guerre
scatenate sempre in nome di un mondo migliore, altro non sono che uno squallido
pretesto per nascondere complesse problematiche di natura economica fra popoli.
In tempo di Coronavirus è fin troppo facile capire che i mandanti siamo
purtroppo noi stessi e la natura che ci circonda non può altro che ribellarsi a
tutto ciò.
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