Ci è stato chiesto da più parti di produrre una seconda parte nel nostro Blog dedicata al “chiarimento” di alcuni lati ancora oscuri sulla vicenda dell’ipotesi della cosiddetta “Terra Cava” e sul regno sotterraneo dell’Agartha.
Il testo di Jacolliot che ha ispirato gli altri autori |
La mia formazione professionale mi impedisce totalmente di
attingere a fonti scritte che non siano sufficientemente attendibili e
supportate da dati storici e archeologici ben documentati. Tuttavia ho sempre
pensato che ogni leggenda abbia sempre e comunque una parte di verità alla quale
fare riferimento e per la quale varrebbe la pena non solo approfondirne alcuni
aspetti ma anche dare credito ad ipotesi (se pure apparentemente fantasiose) ma
in grado comunque di stimolare ulteriori ricerche su basi scientifiche. Per
dirla alla “Roberto Giacobbo” tentare di camminare sul filo della lama “ai
confini della realtà” prima di screditare del tutto qualsiasi problema legato
ad un passato del quale spesso non conosciamo bene neanche la verità
dimostrata. Questo è quanto scrive Dario Chioli relativamente alla vicenda del
favoloso regno sotterraneo descritto non solo da Saint Yves de Alveidre ma
aggiunge l’inadeguatezza scientifica di certe sue affermazioni tratte da un
precedente testo di un altro autore: Louis Jacolliot. Dice Chioli: