lunedì 6 febbraio 2023

La teurgia, la pratica religiosa degli antichi

di Chiara Sacchetti

La parola Teurgia viene da theourghia ossia «fabbricazione di dei» e venne coniata nel tardo periodo ellenistico per indicare una pratica religiosa finalizzata al bene, come la realizzazione di miracoli e prodigi. Veniva prodotta soltanto dagli uomini che erano riusciti ad instaurare un rapporto diretto e privilegiato con la divinità attraverso un lungo percorso esoterico, tanto da finire per identificarsi con la divinità stessa.

Ma cosa è davvero la Teurgia? E come avveniva il legame umano-divino?

 

La Teurgia

Gli Oracoli caldaici del filosofo medioplatonico del II secolo d.C. Giuliano il Teurgo, sono il primo testo che tratta di questo argomento anche se le pratiche teurgiche cominciarono certamente prima e si differenzia dalla teologia, in quanto la prima non si limita solo a parlare del divino come la seconda, ma vengono indicati anche i rituali e le pratiche per evocarlo e creare con esso uno stretto legame. Si distingue anche dai cosiddetti oracoli in quanto in questi ultimi la divinità entrava nel corpo dell’adepto spontaneamente senza alcuna richiesta, mentre nella teurgia il divino penetrava nella persona del teurgo perché volutamente evocata da questi scelto fra molti in possesso delle giuste inclinazioni.

Immagine stilizzata del Sole, fulcro della sapienza caldaica.

 

La Telestiké

È un termine greco che indicava la tecnica di iniziazione misterica tipica dell’età tardo ellenista e del nuovo Neoplatonismo. Consisteva nel consacrare ed evocare, con nomi ed epiteti, una divinità affinché concedesse la vita alle statue realizzate appositamente che la rappresentavano  per ottenere oracoli. 

 

Le statue

Nel mondo classico, la statua non era soltanto un simbolo, qualcosa che rimandava ad un’altra realtà lontana, ma era essa stessa la sede della sacralità e quindi anche del potere che la divinità possedeva e non a caso il rapporto fra il “fedele” e l’iconografia statuaria della divinità era piuttosto particolare. Nel mondo greco in particolare non a caso ripetuto, le sculture delle divinità erano fortemente naturalistiche e per questo dipinte con colori che si rifacevano esattamente all’essere umano, quali la pelle rosa, le labbra rosse i capelli colorati come anche le vesti che spesso erano anche abbellite con gioielli e accessori vari.

Ricostruzione dell'apparato cromatico della statua di Augusto di Prima Porta

 

La Teurgia nell’antichità

Veniva solitamente celebrata all’interno della prassi riferita ai culti misterici in cui si usavano simboli, formule, gesti e preghiere di carattere propiziatorio al fine di evocare la divinità prescelta e per questo non sappiamo chiaramente come potesse operare anche se alcuni studiosi sostengono che probabilmente venivano usati degli “effetti speciali” come illusione del divino. La sua fortuna a Roma fu soprattutto grazie alla diffusione del Neoplatonismo che enfatizzava l’uso sacro dell’immagine come archetipo della divinità stessa e sul quale ebbe notevole influenza. Fra i personaggi neoplatonici non possiamo non ricordare l’imperatore (e filosofo) romano Giuliano che si fece iniziare ai Misteri Eleusini grazie a Massimo di Efeso, filosofo greco seguace di Giamblico che ne divenne così suo maestro.

 

La teurgia nel Medioevo

Con la chiusura delle scuole teologiche non cristiane e filosofiche nel 529 a.C. a seguito della pubblicazione del Codex Iustinianus, emesso dall'imperatore cristiano Giustiniano in cui si bandiva ogni altra religione all’infuori del Cristianesimo, la teurgia sparì per un lungo periodo. E anzi le pratiche di questo tipo vennero demonizzate e spesso successivamente associate alla stregoneria, alla magia nera e ad altre pratiche demoniache.

Domenico Ghirlandaio, Apparizione dell'angelo a Zaccaria, Cappella Tornabuoni, Firenze.

Ma fu nel Rinascimento, a seguito del Concilio di Firenze con l’arrivo in Italia da Bisanzio del filosofo neoplatonico Giorgio Gemisto Pletone, che la Teurgia tornò in Europa trovando terreno fertile nell’Umanesimo, tanto da svilupparsi nell’Accademia Neoplatonica di Marsilio Ficino e di altri filosofi fiorentini.  Oggi ha ritrovato la sua forza, prima con la nascita di alcuni ordini nel XIX e XX secolo quali li l'Hermetic Order of the Golden Dawn e l'Ordo Templi Orientis e poi con quella delle cosiddette religioni neopagane come il Wicca e il Druidismo.


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