di Mario Pagni
“Anche l’uomo che ha puro il suo cuore e ogni
giorno si raccoglie in preghiera può diventar lupo se fiorisce l’aconito e la
luna piena risplende la sera”
Abbiamo già
affrontato durante i nostri brevi scritti il tema assai controverso ma anche
affascinante della Licantropia o comunemente definita la “malattia del lupo
mannaro o del mal di luna”.
Il termine
“licantropo” trova origine dal greco lykos,
che significa lupo, unito ad anthropos,
“uomo”, mentre “lupo mannaro” risale al latino lupus hominarius, cioè lupo come mangiatore d’uomini, oppure anche
“simile all’uomo”. In inglese e anche nelle lingue germaniche, la parola werewolf si compone di wer, ovvero uomo (vir in latino) e wolf per
lupo. Il francese loup-garou trova
forse invece una equivalenza fra garou
e wer nel senso di uomo.
La cinematografia hollywoodiana rese omaggio nel secolo scorso alla figura del Lupo Mannaro |
Come più volte sostenuto in campo accademico la licantropia sarebbe solo e soltanto una malattia da curare in psichiatria ritenuta un forte disturbo della mente e della personalità che trasformerebbe qualsiasi normale individuo in un vero e proprio mostro sanguinario quando in preda delle sue forti crisi. La tradizione e la superstizione però non la pensano allo stesso modo ed esistono casi storicamente ufficializzati dalle cronache che asserirebbero la capacità di questi soggetti a trasformarsi veramente in lupi o meglio in lupi mannari.
Ritratto di uomo afflitto da malformazioni e peluria |
Questa la
vicenda di Peeter Stubbe, un contadino condannato per essere stato un lupo mannaro
alla fine del XVI secolo. Stubbe era di Bedbur in Germania, ma la storia del suo processo fu così
sensazionale che fu tradotta e stampata in tutta Europa. Fu però l’edizione
londinese del racconto stampata proprio a Londra nel 1590, che divenne la principale
fonte di informazione sui lupi mannari influenzando notevolmente le idee della
prima età moderna sul loro comportamento
a volte tragicamente e brutalmente omicida.
Minacciato di tortura, Stubbe ammise
di aver stretto un patto con il Diavolo in cambio di una cintura che gli dava
il potere di trasformarsi in lupo a suo piacimento.
“Il Diavolo, che lo vedeva uno strumento
adatto a fare del male come un malvagio demonio compiaciuto del desiderio di
iniquità e distruzione, gli diede una cintura che, messa intorno a lui, fu
subito trasformato nelle sembianze di un lupo avido e divoratore , forte e
potente, con occhi grandi e grandi, che nella notte scintillavano come tizzoni
di fuoco, una bocca grande e larga, con denti aguzzissimi e crudeli, un corpo enorme
e zampe possenti. E non appena si togliesse la stessa cintura, subito dovrebbe
apparire nella sua forma precedente, secondo la proporzione di un uomo, come se
non fosse mai stato cambiato”.
Xilografia tedesca del lupo mannaro del XVI secolo |
Stubbe fu condannato dopo processo
sommario per ben 16 omicidi e l'opuscolo in lingua inglese afferma anche che
aveva commesso altri crimini come incesto, stupro e cannibalismo. È stato anche dichiarato colpevole
di aver ucciso il suo stesso figlio e di averne mangiato il cervello: "l'atto più mostruoso di cui l'uomo abbia mai
sentito parlare". Peeter Stubbe fu giustiziato il 31 ottobre 1589 in
modo particolarmente crudele, (gli furono strappate le carni con pinze e ruote
roventi mutilandolo e poi bruciandolo ancora vivo), insieme alla figlia e
all'amante.
La vicenda dolorosa di Peeter Stubbe raccontata in una serie di immagini delle torture subite dopo il processo |
I resoconti del processo e le successive osservazioni
erano però colmi di punti interrogativi, tanto che alcuni studiosi hanno
sostenuto che il soggetto criminale sia stato una delle tante vittime politiche
della Controriforma. Sembra infatti che
esistano prove scritte che testimoniano la conversione al protestantesimo della
maggior parte della popolazione di Bedburg, e che l’accusa di essere un
Werwolferei (lupo mannaro) era solo un pretesto per scoraggiare gli abitanti
del paese da parte delle autorità cattoliche di proseguire in tale direzione;
in particolare del Kunfurst e dello stesso arcivescovo di Colonia.
“Attenzione dunque alle notti di luna piena e
al profumo di accolito, meglio stare vicino alla propria abitazione o
all’interno della stessa, sbarrare la porta e se qualcuno bussa con insistenza
meglio lasciarlo fuori”
Il Werwolf Peeter Stubbe in uno dei suoi atti criminali |
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