Pur essendo
un atto completamente naturale, da quando l’essere umano ha iniziato la sua
vita sulla terra c’è sempre stato bisogno di qualcuno che aiutasse la donna nel
periodo della gestazione e poi soprattutto durante (e dopo) il parto. Piccoli ma importanti consigli spesso, dati
da donne con «una particolare
sensibilità e conoscenza della natura umana, tanto da tirar fuori i veri
bisogni ed emozioni della donna stessa attraverso l’arte maieutica». Ma chi erano
queste figure femminili? E come si è evoluta questa professione che oggi è del
tutto regolamentata dalla leggi vigenti?
Le antiche
ostetriche
Se immaginiamo questa figura di donna
vediamo una persona di una certa età con alle spalle un importante bagaglio di
esperienza, ma quasi sicuramente in realtà con meno anni di quanto ne dimostri, soprattutto a causa delle difficili
e ostili condizioni di vita fra attività agricola e generici lavori di fatica
che ne alteravano purtroppo l’aspetto.
Antico rilievo romano rappresentante un'ostetrica
Nell’Antica
Grecia si parla di Maiai, donne
anziane che si occupavano non soltanto del parto ma anche di tutti i problemi
connessi a questo evento, quali la sterilità, l’isterismo e altre malattie
tipiche femminili. Perfino Socrate, famoso filosofo e figlio lui stesso di
un’ostetrica, si autodefinì “Ostetrico delle Anime” «perché faceva venir fuori dalla mente dei suoi discepoli le
concezioni filosofiche, nella stessa maniera in cui la madre aiutava i feti a venir
fuori dall’utero materno». Mentre Platone riteneva la levatrice una donna «che ha fatto studi
classici, che ha intelligenza sveglia e memoria pronta. Deve essere studiosa,
attiva, robusta, compassionevole, sobria, paziente, riflessiva e prudente».
Nell’antica
Roma le levatrici venivano invece
chiamate Obstetrices, da cui poi
deriva il nome stesso di ostetrica, il cui termine indicava “colei che sta
davanti”, cioè che aveva già avuto figli, condizione inizialmente fondamentale
per poter esercitare questa professione. Le
donne che praticavano questo mestiere erano tenute in altissima considerazione,
tanto che a volte venivano chiamate addirittura medicae, e spesso erano anche circoscritte ad una classe o
categoria a parte. Fino all’epoca imperiale esse si dovevano formare in
modo autonomo su libri di Celso e Galeno e anche sulle antiche tradizioni
etrusche e greche, poi con l’arrivo della Roma dei Cesari la professione
assunse una forma vera e propria e vennero istituite le scuole per Ostetriche
dove insegnavano Matrone e soprattutto medici con una certa esperienza.
Una donna seduta su uno sgabello partorisce aiutata da un'ostetrica, incisione su legno
Le levatrici
medievali
Con l’arrivo
del Medioevo la professione di levatrice divenne più controversa. Da un lato il
ruolo di questa figura professionale durante il parto divenne fondamentale,
tanto da essere spesso rappresentata nelle opere che raffiguravano la natività,
ed essere elogiate e venerate da principi e potenti desiderosi di vedere
arrivare la prole che voleva dire anche la diretta successione al potere. Dall’altra però questo mestiere metteva la
donna in situazioni a rischio, visto che un’altissima percentuale di puerpere
moriva durante o poco dopo il parto come del resto anche i neonati. Era in
questo caso che la levatrice rischiava di essere accusata di stregoneria e
malefici, e quindi di essere essa stessa identificata come la causa della
morte.
Bassorilievo ritrovato ad Ostia che decora il monumento funebre di una levatrice romana Roma; Ostetricia
Va detto
anche che seppure le accuse erano ovviamente e scientificamente inconsistenti
nella realtà, molte di queste donne
erano per lo più incolte e si affidavano veramente a metodi “naturali e magici”
tramandati di generazione in generazione, come la celebrazione di riti sia
religiosi che magici e l’uso di piante ed erbe in generale. Non era così
difficile quindi provare la loro “colpevolezza” durante i processi istituiti a
loro carico.
Le ostetriche
di oggi
Con il
fiorire prima delle arti sia “Maggiori” che “Minori” e la successiva l’invenzione
della stampa, la cultura medica ebbe pian piano una maggiore diffusione divenendo
una materia di studio alla quale potevano accedere tutti coloro che ne fossero
interessati, a partire da ospedali e soprattutto dalle università. Ma fu l’Illuminismo a dare il maggiore
impulso e una visione più scientifica della materia e non a caso fu proprio in
Francia che essa ebbe la sua massima fioritura con due importantissime figure
di medici, François Mauriceau che inventò la manovra per il parto podalico, e
il suo allievo Paul Portal. Le levatrici divennero ostetriche ma dovevano
formarsi in una scuola per almeno tre mesi facendo pratica sotto la
supervisione di una maestra.
Gruppo di figure in terracotta con scena della Natività, Cipro-Arcaico (750-475 a.C.), Museo di Cipro
In Italia, il
10 febbraio 1876 venne approvato il
“Regolamento delle Scuole di Ostetricia per levatrici” della durata di 3 anni e
nel 1888 con la legge sanitaria “Crispi” (dal nome del primo ministro di
allora) vennero stabiliti i requisiti necessari per poter esercitare a tutti
gli effetti la professione di ostetrica, regolamentandola di fatto.
Oggi, dopo
una serie di leggi volte al disciplinare del tutto questa professione, a
partire dal 2000 è stato istituito il corso di laurea in Ostetricia, definendo
così i parametri necessari per stabilire una propria autonomia operativa.
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