di Mario Pagni
Il dispettoso Linchetto |
Lo spirito
folletto è una figura assai comune nel folklore e nelle tradizioni italiane ed
europee. Come gran parte delle credenze le sue origini risalgono probabilmente
alla Preistoria, mentre per addivenire a tempi relativamente più recenti, i
suoi antecedenti sono da ricercarsi nei geni silvestri della mitologia greco–romana
e negli gnomi di tradizione nordica.
In Italia il folletto assume diverse denominazioni a seconda della regione o dell’ambiente in cui esso si manifesta, abbiamo così il Coboldo che abita navi e pescherecci e il Linchetto che in buona parte della provincia di Lucca è indicato proprio con questo nome in particolare in Garfagnana. Nel vocabolario lucchese di Idelfonso Nieri alla voce “Linchetto” si legge: “spirito non cattivo ma dispettoso che va di notte, entra nelle camere, scopre le persone, sconvolge, tramuta gli oggetti che ci sono e sghignazza delle burle che fa”.
Il Linchetto della Garfagnana |
Il Linchetto
è uno spirito allegro e bizzarro che ama nascondersi nei tini in tempo di
vendemmia, arriccia il crine dei cavalli e bussa di notte alle porte delle
abitazioni e alle camere di quelli che dormono. Ma non basta; a volte entra proprio nelle camere da letto
butta a terra i lenzuoli e si mette anche a sedere sul petto del povero
dormiente impedendogli anche il normale respiro. Uno dei pochi mezzi di
difesa a parte benedizioni varie e acqua santa, sarebbe (secondo alcuni
autori), alzarsi da letto e mettersi a mangiare in un cantuccio pane e cacio e
facendo uno scongiuro non molto edificante ma efficace che suona così: “Alla faccia del Linchetto mangio e caco
questo pane e questo cacetto”.
Lo spiritello dei boschi |
Anche il Folletto avrebbe però le sue
simpatie ed antipatie: si mostrerebbe infatti amorevole con i bambini che fra
l’altro sembra che lo possano anche vedere e li accarezzerebbe cullandoli
quando sono molto piccoli proprio come una mamma amorevole. Al contrario odia le vecchiette che
si diverte a tormentare con ogni sorta di scherzo o dispetto.
Il Linchetto
abbiamo visto che è buon frequentatore anche delle stalle degli animali e può
avere simpatie o antipatie anche per le vacche al punto tale di togliere il
fieno ad una per darlo ad un’altra fino al punto di fare ammalare l’una per
favorire la sua preferita. Il rapporto con l’eros quotidiano dei giovani amanti
o sposi che siano è però per il nostro folletto piuttosto difficile. Sembra
infatti che esso nutra molta invidia per le coppie che si dimostrano amore
attraverso effusioni notturne e in questo caso torna ad essere dispettoso e
cattivello.
Sembra però che le fanciulle che si
dice ne sappiano una più del diavolo in persona, abbiamo imparato a tenerlo
lontano affidandogli lavori impossibili da fare (non entro nel merito) in modo
tale da avere il tempo necessario di completare l’atto amoroso con il partner
prima che lui possa nuovamente tornare a fare i suoi dispetti. In alcuni paesi della Garfagnana il
Linchetto viene chiamato anche “Buffardello” altro folletto con caratteristiche
molto simili che si dice alto circa 70 centimetri, vestito di rosso, con scarpe
aguzze, che spaventa le pecore ai pastori, scopre i letti delle zitelle, imita
il verso degli animali miagolando come un gatto e ragliando come i ciuchi, ama
infine introdursi persino nelle canoniche rubando e rompendo gli occhiali dei
preti.
Il Buffardello |
Se sentite quindi dei rumori senza
spiegazione apparente di notte nella vostra abitazione, prima di pensare ai
soliti ladri, andate in cucina a prepararvi pane e formaggio e tenete a portata di mano magari sul comodino, un
biglietto con la frase che vi ho citato all’inizio; non si sa mai…
Il turbamento del sonno notturno da parte del linchetto |
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