giovedì 17 novembre 2022

Piccolo Popolo in Toscana. Il Linchetto della Garfagnana

di Mario Pagni

Il dispettoso Linchetto

Lo spirito folletto è una figura assai comune nel folklore e nelle tradizioni italiane ed europee. Come gran parte delle credenze le sue origini risalgono probabilmente alla Preistoria, mentre per addivenire a tempi relativamente più recenti, i suoi antecedenti sono da ricercarsi nei geni silvestri della mitologia greco–romana e negli gnomi di tradizione nordica.

In Italia il folletto assume diverse denominazioni a seconda della regione o dell’ambiente in cui esso si manifesta, abbiamo così il Coboldo che abita navi e pescherecci e il Linchetto che in buona parte della provincia di Lucca è indicato proprio con questo nome in particolare in Garfagnana. Nel vocabolario lucchese di Idelfonso Nieri alla voce “Linchetto” si legge: “spirito non cattivo ma dispettoso che va di notte, entra nelle camere, scopre le persone, sconvolge, tramuta gli oggetti che ci sono e sghignazza delle burle che fa”.

Il Linchetto della Garfagnana

Il Linchetto è uno spirito allegro e bizzarro che ama nascondersi nei tini in tempo di vendemmia, arriccia il crine dei cavalli e bussa di notte alle porte delle abitazioni e alle camere di quelli che dormono. Ma non basta; a volte entra proprio nelle camere da letto butta a terra i lenzuoli e si mette anche a sedere sul petto del povero dormiente impedendogli anche il normale respiro. Uno dei pochi mezzi di difesa a parte benedizioni varie e acqua santa, sarebbe (secondo alcuni autori), alzarsi da letto e mettersi a mangiare in un cantuccio pane e cacio e facendo uno scongiuro non molto edificante ma efficace che suona così: “Alla faccia del Linchetto mangio e caco questo pane e questo cacetto”.

Lo spiritello dei boschi

Anche il Folletto avrebbe però le sue simpatie ed antipatie: si mostrerebbe infatti amorevole con i bambini che fra l’altro sembra che lo possano anche vedere e li accarezzerebbe cullandoli quando sono molto piccoli proprio come una mamma amorevole. Al contrario odia le vecchiette che si diverte a tormentare con ogni sorta di scherzo o dispetto.

Il Linchetto abbiamo visto che è buon frequentatore anche delle stalle degli animali e può avere simpatie o antipatie anche per le vacche al punto tale di togliere il fieno ad una per darlo ad un’altra fino al punto di fare ammalare l’una per favorire la sua preferita. Il rapporto con l’eros quotidiano dei giovani amanti o sposi che siano è però per il nostro folletto piuttosto difficile. Sembra infatti che esso nutra molta invidia per le coppie che si dimostrano amore attraverso effusioni notturne e in questo caso torna ad essere dispettoso e cattivello.

Sembra però che le fanciulle che si dice ne sappiano una più del diavolo in persona, abbiamo imparato a tenerlo lontano affidandogli lavori impossibili da fare (non entro nel merito) in modo tale da avere il tempo necessario di completare l’atto amoroso con il partner prima che lui possa nuovamente tornare a fare i suoi dispetti. In alcuni paesi della Garfagnana il Linchetto viene chiamato anche “Buffardello” altro folletto con caratteristiche molto simili che si dice alto circa 70 centimetri, vestito di rosso, con scarpe aguzze, che spaventa le pecore ai pastori, scopre i letti delle zitelle, imita il verso degli animali miagolando come un gatto e ragliando come i ciuchi, ama infine introdursi persino nelle canoniche rubando e rompendo gli occhiali dei preti.

Il Buffardello

Se sentite quindi dei rumori senza spiegazione apparente di notte nella vostra abitazione, prima di pensare ai soliti ladri, andate in cucina a prepararvi pane e formaggio e tenete  a portata di mano magari sul comodino, un biglietto con la frase che vi ho citato all’inizio; non si sa mai…

Il turbamento del sonno notturno da parte del linchetto


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