di Chiara
Sacchetti
Fondata nel
1534 a Parigi da Ignazio di Loyola assieme ad altri colleghi universitari, la
Compagnia del Gesù ha avuto nel corso della sua storia vicissitudini varie ed illustri membri. L’ordine vide appunto
la sua luce nel 1534 quando il futuro santo assieme a colleghi universitari,
fecero voto di servire Dio in castità e
povertà volontaria e di recarsi in Terra Santa; tre anni dopo essi si
ordinarono sacerdoti e la società religiosa venne ufficialmente creata nel 1540
con la bolla Regimini militantis, grazie
alla quale ebbe esistenza giuridica come ordine religioso.
Chi decideva
di entrare a far parte della Compagnia di Gesù doveva fare quattro voti, i tre
classici di castità, obbedienza e
povertà a cui si sommava anche quello dell’obbedienza speciale al Papa alle
missioni che decideva di assegnare loro.
Ma quali erano i compiti che svolgevano i Gesuiti?
Uno dei principali,
come leggiamo nella formula del 1550, è sicuramente quello della “consolazione
spirituale dei credenti, con
l'ascoltarne le confessioni e con l'amministrazione degli altri sacramenti”:
in un periodo come quello della nascita della Compagnia durante il quale si
stava diffondendo anche il Protestantesimo che predicava il sacerdozio
universale e di conseguenza anche la non necessità della confessione e della
penitenza, l’ordine religioso faceva di questi sacramenti uno dei pilastri
della sua predica.
Un altro
aspetto fondamentale dell’opera di carità da parte dei Gesuiti, consisteva nella
riconciliazione fra litiganti e il
servizio ai carcerati e ai malati negli ospedali: spesso questi monaci si
trovavano infatti a dover fronteggiare lotte fra le famiglie, vere e proprie
faide che sfociavano nella maggior parte dei casi anche in vendette sanguinose
che si protraevano per anni. In questi luoghi e in questi casi, i sacerdoti si
prodigavano così a fare le cosiddette liturgie della riconciliazione fra i
nuclei, aggiungendo una messa con una predica, al termine della quale le due
fazioni dovevano riconciliarsi. Importanti allo stesso modo erano la cura dei
malati e ai detenuti, anime perse e spesso sole, a cui portavano aiuto e parole
di salvazione.
Pierre Coton(1564-1626) confessore di Enrico IV
Incaricati
già da Paolo III nel 1537, i Gesuiti si dedicarono anche all’insegnamento,
tanto che alcuni dei fondatori dell’Ordine
ricevettero una cattedra in alcune prestigiose scuole, mentre uno di loro
divenne precettore dei figli di Giovanni III del Portogallo. Negli anni
subito successivi al riconoscimento della Compagnia, vennero fondati numerosi collegi per formare i futuri membri
dell’ordine stesso come a Parigi, Colonia o Padova: inizialmente si
trattava però di semplici residenze che davano alloggio agli studenti delle
varie università, ma che con il tempo, divennero
centri di educazione veri e propri costituendo così anche uno strumento per la
diffusione dell’ordine nel mondo. Scopi principali della formazione erano
quindi confermare i cattolici dubbiosi, ottenere la conversione dei giovani dal
protestantesimo e influire sui loro genitori, facendo divenire così questi
luoghi veri e propri centri per i ministeri gesuitici.
Il collegio di Monaco di Baviera
Venne così
elaborata la Ratio atque institutio
studiorum Societatis Iesu, un manuale
composto da 463 regole sul metodo educativo e l'ordinamento delle scuole che
codificava un criterio pedagogico basato sull'insegnamento del latino e dei
classici, sull’emulazione tra studenti e una severa disciplina. La fortuna
di questi centri furono sicuramente la gratuità, l'apertura a studenti di tutte
le classi sociali (almeno in linea di principio), l'insegnamento delle
"umane lettere", assieme a quello delle scienze, la divisione in
classi con insegnanti propri e la progressione da una classe all'altra in base
a obiettivi curricolari predefiniti e, infine, l'adozione di un programma
chiaro e coerente.
Ma a tanta
fama corrisponde spesso anche un grande odio. Il potere e la grandezza
dell’ordine assieme anche a risorse economiche importanti, generarono una forma
di risentimento soprattutto perché molti
lo consideravano il più potente alleato della Chiesa e il principale ostacolo
alle riforme dei sovrani. I seguaci della Compagnia vennero così accusati
di regicidio, di pervertire l'ordine sociale, di corrompere la gioventù e di
essere artefici della supremazia del papa sul potere monarchico, e per questo motivo
molti gesuiti furono espulsi dai principali regni europei e dalle loro colonie.
Pian piano i re europei infatti chiamarono
a gran voce la Chiesa affinché prendesse provvedimenti contro di loro ma lo
Stato Pontificio dimostrò così tutta la sua debolezza. Alla fine, sotto la
pressione dei sovrani borbonici, con il Dominus ac Redemptor del 21 luglio 1773
papa Clemente XIV soppresse la Compagnia, mentre quella ufficiale a Roma fu
eseguita il 16 agosto successivo con il preposto generale Lorenzo Ricci che
venne incarcerato in Castel Sant'Angelo, dove morì il 24 novembre 1775.
La soppressione dell'ordine in un'incisione del 1773
Numerosi furono i tentativi di
restaurare l’ordine immediatamente dopo la sua soppressione, senza però fortuna. Fra loro citiamo la carmelitana
Teresa di Sant'Agostino, figlia di Luigi XV, che provò ad assicurarsi dal papa
l'autorizzazione per gli ex gesuiti a organizzarsi in fraternità di preti
secolari, ma richiesta che Clemente XIV non approvò. Altri ex-gesuiti provarono
invece a riunirsi in nuovi ordini ma con pochi risvolti positivi costituendo
congregazioni piccole e mal organizzate. Migliore
e sicuramente con più fortuna fu la Società della Fede di Gesù, le cui regole
ricalcavano le costituzioni dei gesuiti, che venne approvata temporaneamente da
Pio VI, anche se i padri entrarono in una profonda crisi dopo l’arresto del
fondatore Niccolò Paccari.
La nuova
vera rifondazione della Compagnia di Gesù vide la luce tra la fine del 1700 e i
primi del secolo successivo.
Papa Pio VII che restaurò l'ordine
Nel 1793 la
Santa Sede approvò segretamente i gesuiti della Russia Bianca, dove essi di
fatto avevano continuato il loro cammino religioso. Il 17 marzo 1801 essi
vennero riconosciuti pubblicamente con il breve Catholicae fidei di papa Pio VII. Con la bolla Sollicitudo omnium ecclesia
rum del 30 luglio 1814 Pio VII ripristinò definitivamente la Compagnia di
Gesù in tutto il mondo.
Nessun commento:
Posta un commento