di Chiara Sacchetti
La figura femminile è sempre stata fin dagli albori dell’arte
ritratta e riprodotta. Nella cosiddetta età classica, greci e romani
raffiguravano le divinità femminili del loro pantheon divino, bellissime, e
ciascuna con i propri attributi tipici del suo essere. Erano quindi principalmente
ispirazioni, ovvero donne fantastiche, divine che nulla o quasi avevano a che
fare con la realtà.
Prima di loro, in epoca preistorica, era la Dea Madre, con i
suoi attributi femminili enfatizzati ad essere venerata e ritratta, a
rappresentare la più importante e naturale essenza della donna fecondatrice, quella
cioè in grado di poter dare alla luce altri uomini. In lei si racchiudevano poi
tutti gli aspetti positivi e negativi dell’essere donna, e che poi andranno a
dividersi nelle varie divinità che ancora oggi conosciamo.
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