giovedì 21 aprile 2022

La leggenda della strega di Berkeley

di Mario Pagni

Il corpo della strega e il diavolo

Prendiamo spunto dal “curioso” ritrovamento archeologico avvenuto a ben 20 metri di profondità sotto la chiesa cattedrale di Notre Dame a Parigi di un sarcofago in piombo sagomato in forma umana attualmente allo studio e che sta destando molta curiosità anche sul Web.

Nell’attesa che venga fatta piena luce sul ritrovamento in questione vi raccontiamo quanto avvenne a Berkeley alcuni secoli fa: In quel periodo circolavano spesso per l’Europa, in veste di racconto o di ballata dei cantastorie, numerose storie di streghe ma che oggi è difficile se non impossibile stabilire il loro grado di veridicità. Quella della strega di Berkeley è particolarmente interessante ma anche inquietante perché è fra le prime (come citano le fonti), nelle quali si parla di un vero e proprio patto con il diavolo che appare in forma umana.

Il sarcofago in piombo sagomato in forma umana

Secondo la leggenda, la strega sul letto di morte confessò assieme ad altri misfatti che le sue grandi ricchezze erano state ottenute “vendendo” al diavolo alcuni anni prima la sua stessa anima. La donna forse pentita ma anche intimorita della sua ormai prossima orrenda destinazione, implorò alcuni suoi amici e fedeli delle sue pratiche occulte, di eseguire alcuni rituali in grado di impedire al diavolo stesso di impossessarsi del suo corpo per trasferirlo all’inferno. Essi avrebbero dovuto cucire il suo cadavere in una pelle di cervo e sistemarlo in un sarcofago di pietra sigillato con piombo fuso e legato con robuste catene. Poi dovevano chiamare ben 50 preti che celebrassero la Santa Messa in suffragio della sua anima, mentre altri 50 dovevano cantare dei salmi a protezione del suo stesso corpo. Il tutto sarebbe dovuto durare tre giorni e tre notti, trascorsi i quali si sarebbero potute evitare le brutte conseguenze del patto.

Il patto di Grandier scritto in latino da destra a sinistra, firmato con il sangue.
Le altre firme furono attribuite a diavoli

Tutte le istruzioni con grande impegno furono eseguite accuratamente, ma secondo i Flores Historiarum una folla di demoni riuscì a penetrare ugualmente all’interno della chiesa durante sia la prima che la seconda notte tentando ripetutamente di aprire la bara. Ma l’effetto combinato del piombo fuso  e delle preghiere dei preti evitò il peggio. La terza notte però fece la sua apparizione uno spettro orrendo, un diavolo gigantesco dall’orribile espressione e proprio durante l’ultimo rito e ignorando i salmi recitati, urlò che la donna aveva fatto un patto con lui e doveva seguirlo all’inferno. Allora fu udita in risposta ma distintamente una voce femminile la quale diceva di non poter uscire perché trattenuta dalla bara sigillata. Con un forte soffio il diavolo spazzò via i preti, spezzò le catene e spalancò il sepolcro. I preti assisterono alla scena senza poter fare più nulla mentre l’orrenda figura estraeva la vecchia donna dalla bara, trascinandola fino alla porta d’ingresso sfondata in precedenza della chiesa e sparendo nella notte con il suo corpo ma soprattutto con la sua anima. A quanto ancora oggi si dice, il cadavere della disgraziata strega di Berkeley non fu mai ritrovato.

Sabba con famigli

In effetti e secondo canoni scientifici e corretti anche dal punto di vista storico–archeologico, l’uso del piombo nelle antiche sepolture era assai raro ma esistono casi di ritrovamenti all’interno di necropoli con queste stesse caratteristiche seppure più spesso in urne o cassettine contenenti le ossa del defunto fatte dello stesso materiale. Il piombo come sappiamo è un valido schermo soprattutto se si tratta di oggetti o anche corpi di persone che hanno subìto per vari e sconosciuti motivi l’effetto stesso delle radiazioni che magari in antico erano meno note almeno per i devastanti effetti.

La danza delle streghe in senso antiorario


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