lunedì 25 aprile 2022

I bestiari una porta nel mondo medievale

di Chiara Sacchetti

Un aspetto interessante e forse poco conosciuto del Medioevo, se non attraverso studi di simbologia ed esoterismo, sono certamente i cosiddetti Bestiari, una porta aperta verso il mondo medievale attraverso gli occhi degli animali. Ma cosa sono i Bestiari? Come nascono e perché vengono realizzati?

I bestiari sono una tipologia particolare di manuali redatti a partire circa dal XII secolo in particolare per moralizzare il buon cristiano mostrando esempi di virtù e rettitudine e assieme anche di malvagità e qualità demoniache che si credeva caratterizzassero gli animali. Uomini e animali erano infatti secondo la concezione cristiana esseri creati entrambi da Dio e quindi non potevano che assomigliarsi. Va da sé che le peculiarità dell’uno si potessero quindi ritrovare e riscontrare nell’altro e in questa accezione le “bestie” diventavano il veicolo e il modello a cui l’uomo doveva guardare per migliorarsi.

Il leopardo nel Bestiario ducentesco Rochester

Origine e base della redazione dei Bestiari erano sostanzialmente due manuali importanti, redatti entrambi molti secoli prima, la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio e il Phylologus di un anonimo. Il primo, un’opera in 37 volumi ciascuno dedicato ad un animale, fu pubblicata in 10 libri intorno al 77 d.C. da Plinio che nei due anni a seguire prima della sua morte riguardò e ampliò i testi: nella sua opera, a carattere fondamentalmente scientifico in questo caso, l’autore tratta di svariati argomenti, quali per esempio, la zoologia, l’erboristeria, l’antropologia e la psicologia umana, ma anche altri più leggeri su come tenere una fattoria e fare giardinaggio. Il secondo invece, scritto in greco da un anonimo del II-III sec. d.C di religione greca-cristiana e tradotto poi in latino nel secolo successivo, è invece un manuale a carattere didattico dedicato a 48 animali, reali o immaginari, sottoponendo l’attenzione a due caratteristiche precise: la prima una descrizione oggetto dell’essere, le sue caratteristiche la sua forma, e la seconda invece facendo una sorta di esegesi simbolica, dove la natura dell’animale viene paragonata e usata per comprendere come deve essere un buon cristiano.

Pagina tratta dall'incunabolo quattrocentesco della Naturalis hostoria di Plinio il Vecchio

Su queste due basi, assieme quindi alle Sacre Scritture e a quelle dei Padri della Chiesa nascono i cosiddetti Bestiari, opere prettamente moraleggianti dove vengono trattati tutti i tipi di animali, reali fantastici e mitologici. La cosa non deve assolutamente meravigliarci, nel Medioevo le bestie che noi oggi consideriamo, a ragione, immaginarie erano ritenute assolutamente vere e molti giuravano e raccontavano di averle viste. Una fra tutti, il drago, un essere notoriamente irreale, ma che tanti esploratori giuravano di aver visto, anche se le sue fattezze non erano sempre riconoscibili universalmente: il numero delle sue zampe poteva variare da 4 a nessuna, rendendolo così un essere strisciante come il serpente, il suo alito era così malefico e terrificante che sembrava sputasse fuoco, la sua pelle squamosa e tanto dura che poteva essere usata per farci un’armatura. Animale reale e fortissimo era invece il leone, che assumeva a seconda dei momenti e delle situazioni valenze positive o negative. Se in Dante lo troviamo fra le fiere che gli bloccano la strada facendolo titubare e indietreggiare atto a rappresentare la Superbia, nello stesso Medioevo il leone a volte viene a raffigurare addirittura la figura del Salvatore, tanto che non a caso spesso nelle chiese soprattutto romaniche lo troviamo nelle sculture poste alle porte principali di ingresso sotto forma di leone stilioforo.

Chimera tratta dal Liber monstrorum de diversis generibus

Fra i bestiari più famosi non possiamo non citare quello di Aberdeen, che prende il nome dall’omonima biblioteca che lo conserva ma del quale purtroppo non ne conosciamo l’origine, l’autore né tanto meno le vicissitudini che lo hanno portato fino ad oggi. Supponiamo che risalga intorno al XII sec. e che sia dell’ambiente anglosassone. Il libro si apre con molte pagine dedicate alla creazione del mondo da parte di Dio grazie ad immagini miniate che raffigurano l’Essere Supremo nell’atto di dare origine alle acque, agli animali che vi abitano, poi alle terre e agli esseri che vi risiedono ed infine con l’intento di dare un nome a ciascuno di essi. Fra le opere invece più antiche troviamo il Liber mostrorum de diversis generi bus risalente circa all’VIII sec. dove l’anonimo autore prende a modello e ad ispirazione la chimera, altro essere immaginario, per categorizzare e spiegare gli esseri viventi, reali fantastici e mitologici, tracciando così 3 capitoli dedicati, il primo ai “quasi umani”, il secondo De belvis e il terzo De serpentis.

Pagina del Bestiario Aberdeen

Per un articolo dedicato ai bestiari non possiamo però non citare altri due manuali che poco hanno a che fare con questa tipologia di testi ma che non proprio inspiegabilmente trattano invece sempre di animali. Il primo è il Bestiario d’amore, manuale del XII sec. scritto da Richard de Fournival che prendendo in esame i comportamenti animali elargisce consigli agli uomini su come relazionarsi con una donna, sia per conquistarla che anche però come tenerla lontana. L’altro quanto curioso ma altrettanto interessante testo è invece il Flors duellarum di Fiore de Liberti in cui invece l’autore ci insegna le mosse e le movenze del bravo schermidore. In una pagina dell’opera infatti l’autore mette al centro la figura dello spadaccino al quale collega 4 animali che richiamerebbero altrettante qualità che questa figura deve avere: la velocità della tigre, la prudenza della lince, il coraggio del leone e la fortezza dell’elefante.

Come diceva San Paolo quello che è in terra e anche in cielo e Ugo da San Vittore riteneva la Natura un codice cifrato composto da un signum, cioè dei simboli che richiamavano all’essenza religiosa ed esoterica. Ci sarebbe molto altro da dire su queste opere, per ora fermiamoci qui ma non mancheranno apprendimenti al riguardo!

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