giovedì 28 aprile 2022

Illuministi e illuminati

di Mario Pagni

George Washington Il Libero Stato nascita della Costituzione Americana

Il Settecento è certo il secolo dell’Illuminismo e dell’Encyclopédie, entusiasmato dallo sviluppo della scienza, inteso a criticare le religioni tradizionali alla luce di una mentalità laica e razionalista. Ma nello stesso secolo curiosamente appaiono mistici come Swedenborg o Saint-Martin; proseguono le ricerche alchemiche, ermetiche e cabalistiche dei due secoli precedenti, e trionfano le pseudoscienze di Mesmer e di Lavater.

Per capire le due anime del secolo XVIII occorre chiarire la differenza tra due termini come “illuministi” e “illuminati”. Quello che gli Italiani chiamano “Illuminismo” (e talora più propriamente “filosofia o epoca dei Lumi”) è detto in francese philosophie des lumières, in inglese Enlightenment, in tedesco Aufklärung. Ma in queste lingue termini simili al nostro “Illuminismo” si riferiscono invece a quelle correnti o a quegli autori che in italiano sono piuttosto definiti come “illuminati” (illuminés in francese, enlightened in inglese, schwärmer nel senso di “entusiasti” – in tedesco, dove gli illuminaten sono, come sappiamo, una setta particolare).

lunedì 25 aprile 2022

I bestiari una porta nel mondo medievale

di Chiara Sacchetti

Un aspetto interessante e forse poco conosciuto del Medioevo, se non attraverso studi di simbologia ed esoterismo, sono certamente i cosiddetti Bestiari, una porta aperta verso il mondo medievale attraverso gli occhi degli animali. Ma cosa sono i Bestiari? Come nascono e perché vengono realizzati?

I bestiari sono una tipologia particolare di manuali redatti a partire circa dal XII secolo in particolare per moralizzare il buon cristiano mostrando esempi di virtù e rettitudine e assieme anche di malvagità e qualità demoniache che si credeva caratterizzassero gli animali. Uomini e animali erano infatti secondo la concezione cristiana esseri creati entrambi da Dio e quindi non potevano che assomigliarsi. Va da sé che le peculiarità dell’uno si potessero quindi ritrovare e riscontrare nell’altro e in questa accezione le “bestie” diventavano il veicolo e il modello a cui l’uomo doveva guardare per migliorarsi.

Il leopardo nel Bestiario ducentesco Rochester

Origine e base della redazione dei Bestiari erano sostanzialmente due manuali importanti, redatti entrambi molti secoli prima, la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio e il Phylologus di un anonimo. Il primo, un’opera in 37 volumi ciascuno dedicato ad un animale, fu pubblicata in 10 libri intorno al 77 d.C. da Plinio che nei due anni a seguire prima della sua morte riguardò e ampliò i testi: nella sua opera, a carattere fondamentalmente scientifico in questo caso, l’autore tratta di svariati argomenti, quali per esempio, la zoologia, l’erboristeria, l’antropologia e la psicologia umana, ma anche altri più leggeri su come tenere una fattoria e fare giardinaggio. Il secondo invece, scritto in greco da un anonimo del II-III sec. d.C di religione greca-cristiana e tradotto poi in latino nel secolo successivo, è invece un manuale a carattere didattico dedicato a 48 animali, reali o immaginari, sottoponendo l’attenzione a due caratteristiche precise: la prima una descrizione oggetto dell’essere, le sue caratteristiche la sua forma, e la seconda invece facendo una sorta di esegesi simbolica, dove la natura dell’animale viene paragonata e usata per comprendere come deve essere un buon cristiano.

giovedì 21 aprile 2022

La leggenda della strega di Berkeley

di Mario Pagni

Il corpo della strega e il diavolo

Prendiamo spunto dal “curioso” ritrovamento archeologico avvenuto a ben 20 metri di profondità sotto la chiesa cattedrale di Notre Dame a Parigi di un sarcofago in piombo sagomato in forma umana attualmente allo studio e che sta destando molta curiosità anche sul Web.

Nell’attesa che venga fatta piena luce sul ritrovamento in questione vi raccontiamo quanto avvenne a Berkeley alcuni secoli fa: In quel periodo circolavano spesso per l’Europa, in veste di racconto o di ballata dei cantastorie, numerose storie di streghe ma che oggi è difficile se non impossibile stabilire il loro grado di veridicità. Quella della strega di Berkeley è particolarmente interessante ma anche inquietante perché è fra le prime (come citano le fonti), nelle quali si parla di un vero e proprio patto con il diavolo che appare in forma umana.

giovedì 14 aprile 2022

Buona Pasqua da Le Vie della Conoscenza

TANTI CARI AUGURI DI UNA SERENA E FELICE PASQUA!!!

Le Vie della Conoscenza prende una piccola pausa per queste feste di Pasqua riprenderemo i nostri appuntamenti giovedì 21 aprile sempre con un occhio all'esoterismo ai misteri e a quanto ancora non conosciamo bene!!! Perché Le Vie della Conoscenza sono infinite!!!



 

lunedì 11 aprile 2022

Significati e simbologia dell’Ultima Cena

di Chiara Sacchetti

È uno dei quadri più raffigurati nella storia dell’arte oltre ad essere uno dei momenti della storia “cristiana” più importanti e significativi, ma cosa racconta l’Ultima Cena? E soprattutto quali sono i significati e le simbologie legate a questo  episodio essenziale per i cristiani?

Quando parliamo dell’Ultima Cena raccontiamo il momento in cui Gesù si congedò dai suoi discepoli insegnando loro il rituale che ancora oggi nella Santa Messa viene celebrato e ricordato al momento dell’Eucarestia, e in cui predisse quanto sarebbe accaduto quella notte, il tradimento e la morte. Una sorta di testamento, ma anche di insegnamento da affidare ai posteri.

Giotto, L'Ultima Cena

Il pasto consumato da Gesù e dai suoi discepoli rispecchia esattamente quello della tradizione ebraica della Pasqua, chiamata Pesach, in cui vengono riproposti i cibi che richiamano alle simbologie della schiavitù in Egitto e soprattutto della fuga e liberazione grazie a Mosè; e quindi troviamo il pane azzimo, non lievitato per la mancanza di tempo e la necessità di fuggire presto; le erbe amare, ossia la lattuga, la cicoria selvatica o il sedano, tutte comunque crude che ricordano l’amarezza e le difficoltà di quegli anni e che rimandano anche al tradimento con la frase espressa da Cristo "Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà" (Matteo,n 26, 1-2); l’agnello, sacrificato al posto dei bambini e in ricordo del suo sangue versato  che li aveva salvati, e una salsa, il Charoset, che richiama la malta usata dagli ebrei per le costruzioni egiziane  fatta con mela, melagrana, fico, dattero, mandorla, noce, cosparse di cannella e cinnamomo, a simboleggiare la paglia che si mischiava al fango.

giovedì 7 aprile 2022

La tradizione dell’uovo di Pasqua fra storia e leggenda

di Mario Pagni

L'uovo, per tutte le culture antiche, aveva un valore simbolico enorme: era il simbolo della vita e della rinascita.  Il cristianesimo ha  come spesso accade reinterpretato questa tradizione alla luce delle Nuove Scritture.

Uovo e serpente

Nonostante i cambiamenti continui e spesso repentini ai quali ci ha abituato la modernità, alcune vecchie tradizioni che a loro volta attingono a leggende e abitudini ancora precedenti che si perdono nella notte dei tempi, mantengono la loro valenza e importanza anche antropologica. Fra queste il tanto amato uovo di Pasqua al buon sapore di cioccolato al latte o fondente che al proprio interno nascondeva e nasconde ancora oggi la “sorpresa” tanto cara ai piccoli ma anche ai loro genitori. Vediamo se pur brevemente a cosa risale questo ottimo alimento tipico di questo periodo e in particolare aperto e mangiato proprio nel giorno della resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Un breve ma necessario passo indietro ci porta però prima a trattare del simbolismo dell’uovo dal punto di vista storico ma anche esoterico.

Il simbolo dell’Uovo cosmico

Esso si riscontra abbondantemente nelle varie culture del mondo. A livello universale, l’uovo è associato alla stessa creazione, e addirittura all’origine ed alla nascita del mondo. Esso contiene l’embrione stesso della vita e secondo numerose cosmogonie è proprio l’Universo che sarebbe nato da un gigantesco uovo (uovo cosmico). Per questo simbolicamente esso evoca la purezza originaria alla quale il vero uomo saggio al termine del suo cammino spirituale farebbe sempre e costantemente riferimento e ritorno.

lunedì 4 aprile 2022

Girolamo Cardano, il medico inventore rinascimentale

di ChiaraSacchetti

 

Figlio illegittimo di Fazio Cardano, un giurista molto importante tanto che perfino Leonardo da Vinci lo consultò, Girolamo venne al mondo il 24 settembre 1501 e ancora prima di nascere la sua vita fu difficile e complicata. L’uomo, infatti conobbe la futura madre di Cardano, la vedova Chiara Micheri che aveva già tre figli a Milano e se ne innamorò tanto che lei rimase incinta. Non essendo sposata e vivendo ancora con la famiglia del defunto marito, Chiara, grazie all’aiuto di un amico di Fazio, venne assunta come governante presso il patrizio Isidoro Resta, per limitare lo scandalo. I figli di lei però si ammalarono la peste e morirono a poca distanza l’uno dall’altro e la donna disperata tentò l’aborto ma senza fortuna; ancora piccolo, a soli 3 anni, lo stesso Gerolamo contrasse il morbo assieme alla balia che ne morì mentre lui riuscì a sopravvivere.

Girolamo Cardano
Girolamo Cardano

La sua vita cominciò a riprendere verso i 7 anni, quando ripresosi dalla peste, andò ad abitare assieme alla madre e alla balia a Milano dove si trasferì poco dopo anche il padre che negli anni successivi riuscì a regolarizzare l’unione con Chiara Micheri.

Gerolamo passò la sua infanzia e l’adolescenza seguendo il padre nei suoi viaggi di lavoro e saltuariamente anche studiando. A 17 anni invece si iscrisse all’università, prima a Pavia e poi a Mantova, per intraprendere gli studi di matematica e medicina anche se il padre avrebbe preferito seguisse le sue orme legali.