di Mario Pagni
Da ragazzi
ci avevano insegnato che il giorno più corto dell’anno in termini di luce
diurna era il 13 dicembre ricorrenze di Santa Lucia protettrice della vista. In
effetti proprio in questo periodo le giornate che già erano “corte” nel
precedente mese di novembre, tendevano ulteriormente ad ridursi per culminare
nella settimana che quest’anno va da domenica 13 al 21, 22 dicembre con
l’effettivo astronomico solstizio invernale. Nei paesi scandinavi dove la luce
in virtù della disposizione geografica è ancora meno che da noi, la festa di
Santa Lucia viene tutt’ora celebrata con particolare solennità e
partecipazione. Ma il vero significato simbolico di questo ricorrente evento
astronomico affonda le sue radici nell’antichità e nella Tradizione con la “T”
maiuscola.
“Il solstizio d’inverno è
considerato proprio fin dall’antichità
come la vera “nascita della luce”. Astrologicamente nel periodo del solstizio
d’inverno, la luce solare vive il momento di maggior declino, per poi tornare a
recuperare potenza proprio il 25 dicembre (data che vede nascere la maggior
parte di tutte le divinità).”
Astronomicamente parlando il giorno 21 dicembre il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge il punto più basso del percorso sotto l’Equatore celeste, segnando così l’inizio della stagione astronomica nell’emisfero boreale. Nel tardo impero romano, proprio riferendosi al giorno del Solstizio, si parlava di Sol Invictus (Sole invitto) per celebrare il giorno in cui il Sole smetteva di calare sull’orizzonte. Tale scadenza rappresentava occasione di festività di vario genere: il Sol Invictus per i pagani, i Saturnalia nell’antica Roma (dal 17 al 23), il Natale per il cristianesimo, lo Yule nel neopaganesimo.
Solstizio d'Inverno astronomico |
Nello scorrere delle civiltà, nuove simbologie
si sono sostituite alle precedenti, polarizzate su eventi centrali che ne hanno
influenzato la cultura e gli usi. Ma anche se noi, attualmente, festeggiamo
questi due momenti solstiziali identificandoli per il cristianesimo con i due
Giovanni, il Battista per il Solstizio d’Estate, e l’Evangelista per il
Solstizio d’Inverno, dovremmo ugualmente guardare alla trasmissione del
messaggio esoterico da una tradizione all’altra, se vogliamo coglierne il
significato più profondo e recuperare ciò che, in questa trasmissione, può
essere andato perduto.
I due San Giovanni |
Il dio
Giano, chiamato nell’antica Roma il “Custode delle Porte”, rappresenta dunque
“l’Attimo dell’Inizio”. La sua natura bifronte mette in contatto due eventi
temporali antitetici passato e futuro; è la stessa porta intesa come
contemporanea esistenza di due dimensioni diverse, due momenti opposti, due
diversi livelli di coscienza che vengono a contatto fra loro: il momento del
transito è la porta solstiziale, l’istante della “coincidenza degli opposti”,
in cui il varco aperto consente (con la magica mescolanza dei quattro elementi
della natura che, in quell’attimo, risultano “indifferenziati”) il
passaggio in una dimensione diversa e superiore.
Gianus |
Nel percorso
tra le due Porte, da quella invernale a quella estiva, che per la chiave alchemica avviene con
l’aggiunta del Fuoco Filosofico, l’Iniziato subisce
Il momento
solstiziale invernale, rappresenta dunque anche per l’esoterismo il momento
della morte simbolica della propria profanità (qualunque essa sia e comunque
intesa per tale), e nell’evento fisico del passaggio dalle tenebre alla luce.
Il Sole che pian piano riconquista luce alle tenebre, rispecchia l’iniziato che
prende coscienza del proprio “risveglio interiore”, ed inizia il suo percorso
personale di ricerca iniziatica.
Questo
viaggio, così come concepito ad esempio in
Massoneria, conduce verso
L'iniziazione massonica |
Nel perenne
moto apparente del nostro Sole molteplici dunque sono stati e saranno ancora i
significati simbolici ad esso attribuiti, ma per qualunque chiave di lettura e
con qualunque di essa possono essere sempre riassunti nel desiderio comune a
tutti i popoli antichi e moderni di una effettiva rinascita spirituale ma anche
corporea se proprio come le 4 stagioni, quando durante il freddo inverno sembra
che ormai sia tutto definitivamente finito, proprio in quel periodo vi è il
seme della nuova vita che sboccerà a primavera.
Il perenne moto apparente del sole |
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