giovedì 17 dicembre 2020

Simbologia e significato del Solstizio d'Inverno

di Mario Pagni

Da ragazzi ci avevano insegnato che il giorno più corto dell’anno in termini di luce diurna era il 13 dicembre ricorrenze di Santa Lucia protettrice della vista. In effetti proprio in questo periodo le giornate che già erano “corte” nel precedente mese di novembre, tendevano ulteriormente ad ridursi per culminare nella settimana che quest’anno va da domenica 13 al 21, 22 dicembre con l’effettivo astronomico solstizio invernale. Nei paesi scandinavi dove la luce in virtù della disposizione geografica è ancora meno che da noi, la festa di Santa Lucia viene tutt’ora celebrata con particolare solennità e partecipazione. Ma il vero significato simbolico di questo ricorrente evento astronomico affonda le sue radici nell’antichità e nella Tradizione con la “T” maiuscola.

“Il solstizio d’inverno è considerato  proprio fin dall’antichità come la vera “nascita della luce”. Astrologicamente nel periodo del solstizio d’inverno, la luce solare vive il momento di maggior declino, per poi tornare a recuperare potenza proprio il 25 dicembre (data che vede nascere la maggior parte di tutte le divinità).”

Astronomicamente parlando il giorno 21 dicembre il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge il punto più basso del percorso sotto l’Equatore celeste, segnando così l’inizio della stagione astronomica nell’emisfero boreale. Nel tardo impero romano, proprio riferendosi al giorno del Solstizio, si parlava di Sol Invictus (Sole invitto) per celebrare il giorno in cui il Sole smetteva di calare sull’orizzonte. Tale scadenza rappresentava occasione di festività di vario genere: il Sol Invictus per i pagani, i Saturnalia nell’antica Roma (dal 17 al 23), il Natale per il cristianesimo, lo Yule nel neopaganesimo.

Solstizio d'Inverno astronomico

Nello scorrere delle civiltà, nuove simbologie si sono sostituite alle precedenti, polarizzate su eventi centrali che ne hanno influenzato la cultura e gli usi. Ma anche se noi, attualmente, festeggiamo questi due momenti solstiziali identificandoli per il cristianesimo con i due Giovanni, il Battista per il Solstizio d’Estate, e l’Evangelista per il Solstizio d’Inverno, dovremmo ugualmente guardare alla trasmissione del messaggio esoterico da una tradizione all’altra, se vogliamo coglierne il significato più profondo e recuperare ciò che, in questa trasmissione, può essere andato perduto.

I due San Giovanni

Il dio Giano, chiamato nell’antica Roma il “Custode delle Porte”, rappresenta dunque “l’Attimo dell’Inizio”. La sua natura bifronte mette in contatto due eventi temporali antitetici passato e futuro; è la stessa porta intesa come contemporanea esistenza di due dimensioni diverse, due momenti opposti, due diversi livelli di coscienza che vengono a contatto fra loro: il momento del transito è la porta solstiziale, l’istante della “coincidenza degli opposti”, in cui il varco aperto consente (con la magica mescolanza dei quattro elementi della natura che, in quell’attimo, risultano “indifferenziati”) il passaggio in una dimensione diversa e superiore.

Gianus

Nel percorso tra le due Porte, da quella invernale a quella estiva,  che per la chiave alchemica avviene con l’aggiunta del Fuoco Filosofico, l’Iniziato subisce la Purificazione, ed attua la Ricongiunzione Sacra, l’Armonia tra il Tempio Interiore ed il Tempio Esteriore. I due momenti solstiziali rappresentano dunque, simbolicamente, il punto di partenza ed il punto di arrivo, sue tappe fondamentali in questo percorso.

Il momento solstiziale invernale, rappresenta dunque anche per l’esoterismo il momento della morte simbolica della propria profanità (qualunque essa sia e comunque intesa per tale), e nell’evento fisico del passaggio dalle tenebre alla luce. Il Sole che pian piano riconquista luce alle tenebre, rispecchia l’iniziato che prende coscienza del proprio “risveglio interiore”, ed inizia il suo percorso personale di ricerca iniziatica.

Questo viaggio, così come concepito ad esempio in  Massoneria, conduce verso la Conoscenza, la Verità e la Bellezza; è un cammino che inizia nel silenzio e nel buio più profondo dell’elemento Terra, (nuovamente subentra la lettura alchemica) per poi divenire un viaggio fatto di tappe che scandiscono il ritmo che intercorre tra crescita e trasformazione, cicli minori raccolti e condensati in un ciclo maggiore perché, se da un punto di vista astro-fisico, al nostro pianeta Terra occorre un anno per compiere l’intero suo ciclo di rinnovamento, all’iniziato occorrono ben più stagioni, ben più ri-nascite per completare il  proprio personale segmento evolutivo.

L'iniziazione massonica

Nel perenne moto apparente del nostro Sole molteplici dunque sono stati e saranno ancora i significati simbolici ad esso attribuiti, ma per qualunque chiave di lettura e con qualunque di essa possono essere sempre riassunti nel desiderio comune a tutti i popoli antichi e moderni di una effettiva rinascita spirituale ma anche corporea se proprio come le 4 stagioni, quando durante il freddo inverno sembra che ormai sia tutto definitivamente finito, proprio in quel periodo vi è il seme della nuova vita che sboccerà a primavera.

Il perenne moto apparente del sole


Nessun commento:

Posta un commento