di Mario Pagni
Tipico altare cristiano cattolico per la Santa Messa |
Basta entrare in una chiesa qualsiasi o in una cappella anche di modeste dimensioni per scorgere quasi sul fondo della navata prima della luce penetrante dell’abside, l’altare, sul quale e nel quale vengono celebrati normalmente tutti i riti cristiani in generale e cristiano-cattolici in particolare, secondo le intenzioni di Santa Romana Chiesa. Esistono però fino dall’antichità più remota, altari o are di tutti i tipi e generi dove avvenivano cerimonie varie e persino sacrifici sia umani che di animali durante quello che viene considerato genericamente il paganesimo, ma che vengono citati anche nella Sacra Bibbia.
Sardegna, Monte D'Accodì, altare protostorico |
“Si innalza un altare nella chiesa
per tre ragioni, come si dirà parlando della consacrazione. Ma occorre prima di
tutto sapere che Noè, il primo , e poi Isacco, Abramo e Giacobbe hanno
costruito degli altari, come si può leggere, e si intende con questo termine
nient’altro che la disposizione di alcune pietre, sulle quali si sgozzavano e
si uccidevano le vittime del sacrificio, che in seguito venivano bruciate con
il fuoco che veniva acceso sotto. Mosè costruì inoltre un altare di legno di
Seth e un altare detto dei profumi che rivestì di oro purissimo come è scritto
nell’Esodo, dove si può anche leggere quale fosse la forma di questo altare.
Anche Salomone, come viene detto verso la fine del Libro dei Re, costruì un
altare d’oro. Quindi è da quelli degli antichi Padri che gli altari dei moderni
hanno tratto origine, e che vengono innalzati a quattro facce, gli uni fatti di
una sola pietra, altri composti da più blocchi”.
Altare del Tempio di Re Salomone |
Prima di
continuare dobbiamo fare una necessaria premessa riguardante le chiese
cattedrali del periodo gotico (ma questo vale anche per il precedente stile
romanico), per le quali occorre affermare il sostanziale concetto che si
trattava comunque di luoghi sacri, ma che esprimevano valori assai razionali,
come lo erano in termini più generali, anche le città che venivano fondate solo
con precisi quanto diffusi rituali e disposizioni numeriche e geometriche. La
cattedrale dove oggi il visitatore entra in cerca di opere d’arte e meraviglie
varie, non era stata costruita quindi solo per funzioni religiose o per
mostrare la sua svettante magnificenza. L’uomo medievale maestro della pietra o
monaco costruttore che fosse, non aveva nel modo più assoluto il nostro attuale
concetto dell’arte. Non si costruiva una cattedrale se non fosse stata
considerata “razionalmente” utile e non solo come tempio della fede cristiana.
Navata centrale di cattedrale gotica e sullo sfondo l'altare |
La costruzione seguiva canoni numerici precisi
e ancora oggi rilevabili dagli studiosi più esperti, che ponevano i ritmi umani
in relazione diretta con le leggi cosmiche, in modo che esse potessero agire
direttamente sulla persona anche se in misura non sempre avvertibile. La “città
santa” ovvero la chiesa cattedrale era un universo di numeri e di rapporti fra
le varie parti della costruzione applicati alle “linee di forza” che essa stessa
produceva. La principale direzione ancora oggi ben percepibile per chi entra, è
naturalmente quella verso l’abside e il coro, ossia la retta che passando
proprio per l’altare maggiore divide in due metà la planimetria. E’ qui che
principalmente agisce il numero 10, ovvero il numero triangolare che è ottenuto
da quelli precedenti : 1+ 2 + 3 + 4 e che rappresenta la celeberrima ma sempre
poco conosciuta Tetraktys pitagorica.
L’altare dunque (numericamente identificato con il 3) assume tutto il suo valore,
ponendosi in diretto collegamento e all’incrocio con le altre parti
dell’edificio, il portale di ingresso, (1) la zona centrale del transetto (2),
e l’abside retrostante “governata” dal numero 4. Da lì tutta l’energia raccolta
dalla concentrazione dei fedeli o dei visitatori, spicca il suo immaginario
volo verso l’alto della cupola, microcosmo terreno dell’universo e del creato.
Parigi, Cattedrale di Chartres, altare e intersezione numerico geometrica di punti di forza |
Non occorre
precisare quanto il discorso qui si farebbe complesso, però una cosa la
vogliamo in ultimo ricordare: quell’altare che ancora oggi vediamo atto alle
più note celebrazioni religiose, erede diretto di due o tre semplici pietroni
accostati, è e rimane lo stesso contatto
con la volta celeste e con la grandezza del creato, del paganesimo, della
preistoria e della storia dei popoli ormai scomparsi, con tutta la sua energia
raccolta e propagata dalle intenzioni umane del celebrante del rito e da chi vi
assisteva.
Roma, Colle Palatino, Altare del dio ignoto |
Nessun commento:
Posta un commento