I Gargoyles
di Mario
PagniParigi, Notre Dame, Gargoyles
Fino dai tempi più remoti ogni edificio destinato a rappresentare la divinità in terra come il tempio o il santuario, ha avuto caratteristiche ben precise e ripetibili sia nelle forme che nelle funzioni. Già i templi egizi, greci ed etruschi (per rimanere in ambito ben conosciuto), assieme a misure e decori assai simili, avevano sull’esterno di essi figure e particolari architettonici di tipo fitomorfo o apotropaico che assolvevano al doppio compito di rappresentare da un lato tutta la sacralità contenuta all’interno di essi raccontata dalla loro stessa simbologia, ma dall’altro anche quello di servire come copertura o semplicemente per meglio distribuire gli scarichi di acque pluviali. Stiamo parlando di triglifi, metope, formelle e antefisse; fra queste ultime, presenti proprio in ambito italico, gocciolatoi e canali di scolo di vario genere in grado di assumere forme diverse a seconda del tipo di cultualità relativo alla civiltà antica presa in esame.
Antefissa |
Il medioevo
specialmente quello francese ben rappresentato dalle gigantesche cattedrali
presenti nello stile gotico, ha rivisitato e raccolto compiti e significati di
questi emblematici e per certi versi misteriosi particolari architettonici,
distribuendoli un po’ ovunque all’esterno degli edifici sacri ma soprattutto “a
guardia” delle balaustre, dei davanzali
e delle loro coperture.
Scrive
Guillaume de Mende proprio a proposito del tetto della chiesa:
“Le tegole del tetto che impediscono
alla pioggia di penetrare nell’edificio sacro sono soldati e cavalieri che
proteggono e difendono
A Notre Dame de Paris lungo la “Galleria delle
Chimere” come in quasi tutte le chiese e cattedrali gotiche del periodo sono
presenti i Gargoyles, ovvero gocciolatoi o doccioni in pietra a forma di demoni
e di animali fantastici o mostruosi. Letteralmente il nome deriva da “garganta”
la gola dalla quale vengono scaricate a terra o in altri doccioni le acque
pluviali delle coperture; in latino dette “gargulio”. Questi sono i mostri che
sono chiamati ad una ulteriore doppia funzione (assieme a quella prosaicamente
pratica), cioè quella da un lato di
esorcizzare i veri demoni che dall’esterno vorrebbero e potrebbero minacciare
l’edificio religioso, dall’altro proteggendo la costruzione da essi, far capire
a chi è all’esterno che quella minaccia è in perenne costante agguato, pronta a
insinuarsi nelle pareti o attraverso i finestroni nell’interno fino a
raggiungere corpo e anima dei fedeli assorti in preghiera.
Parigi, Notre Dame, Corridoio delle Chimere gargoylles |
Fu
l’architetto Viollet le Duc che nel XIX secolo mise mano al ripristino e
restauro assieme ad interventi assai più complessi della cattedrale parigina, a
queste inquietanti sculture, che in taluni casi furono anche completamente ricostruite.
Scrive
Fulcanelli nel suo splendido libro “I misteri delle cattedrali” a proposito
proprio di Notre Dame de Paris.: La
cattedrale di Parigi, come la maggioranza delle basiliche metropolitane, è posta
sotto l’invocazione della benedetta vergine Maria o Vergine Madre. In Francia
il “popolino” chiama queste chiese le “Notre Dame”. In Sicilia esse hanno un
nome ancora più espressivo, quello di “Matrici”. Si tratta quindi di templi
dedicati alla Madre (lat. mater matris), alla Matrone nel senso primitivo, questo termine per corruzione è
diventato poi Madone (ital. Madonna) mia Signora e per estensione Notre Dame.
Eugene viollet-le-duc schizzo per ripristino Gargoylles |
Da queste
considerazioni è facile comprendere di come Fulcanelli attribuisca un valore
non solo primordiale alla cattedrale, ma anche proprio di matrice come
riferimento alla sua dedicazione, intesa come nascita, creazione, ma anche
inizio e fine della Grande Opera
alchemica alla quale l’autore fa spesso chiari riferimenti in ogni particolare
costruttivo e in ogni decoro o scultura, usate nella costruzione stessa. In
ultimo ci piace chiarire a parziale definizione di ciò che i Gargoyles
avrebbero rappresentato, il medievale concetto di “Mostro”. Nel passaggio fra
romanico e gotico la scultura privilegia decisamente l’uso di animali naturali
ma anche fantastici, con lo scopo di celebrare il “meraviglioso”, inteso come
concetto. Accanto quindi alla naturale classificazione generale della fauna
secondo i ben distinti 4 elementi della natura : con l’acqua gli animali
acquatici, con l’aria gli uccelli, con la terra i rettili e con il fuoco i
mammiferi per il loro sangue caldo, si fanno strada veri e propri mostri carichi
di significati simbolici e di riferimenti biblici (come i mostri e i Leviatani
del Caos primordiale).
Gargoylles a forma di gocciolatoio per smaltimento acque piovane |
Queste
sculture in pietra e decori spesso a tutto tondo, occuperanno proprio nel
passaggio fra i due stili, sia l’interno che l’esterno delle chiese.
Diversamente durante il nascere dello stile gotico, essi saranno confinati
marginalmente all’esterno delle costruzioni con gli scopi a cui abbiamo
accennato prima. Essi oltre che a guardia dell’esterno degli edifici ricorderanno
in modo simbolico-istintivo la tentazione, le pulsioni umane e soprattutto
quanto sia facile in ogni momento cadere nel baratro infernale. Gli stessi
spiriti che si sono impadroniti della copertura, risiedono come monito perenne
ancora là in attesa dell’anima della preda.
un Gargoylles nostrano. Santa Maria del Fiore, Firenze, il Boccalone |
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