di Chiara Sacchetti
Bernardo
nacque l’8 settembre
Andrea Mantegna, San Bernardino fra angeli
Con la zia
restò a Massa fino al 1391 dove iniziò il suo percorso di studi, poi nel 1391
andò a Siena dallo zio Cristoforo degli Albizzeschi, che non aveva figli e che
lo crebbe come fosse suo; l’uomo lo mandò prima per due anni alla scuola di
Maestro Martino di Ferro, notaio di Casole, e poi a quella dei maestri Onofrio
di Loro e Giovanni di Spoleto dai quali imparò le arti del trivio. Terminata la
scuola per tre anni seguì corsi all’università di diritto canonico senza però conseguire alcun dottorato, ma fu la
peste del 1400 che cambiò la sua esistenza, scandendo il momento della più
grande e importante decisione della sua vita. Bernardo decise infatti di
lasciare tutto per prendersi cura dei malati e i moribondi per la pestilenza,
che anche lui contrasse e dalla quale però riuscì a guarire e che egli lesse
come il segno di una predestinazione alla vita monastica e assistenziale.
Alla fine
del 1300 perdette anche la zia Bartolomea, alla quale era molto legato, tragico
evento che fu una delle cause della sua profonda crisi spirituale che lo
condusse a sperimentare la vita eremitica per due anni, che Bernardino ricorderà
durante una predica a Siena, rammentandola in modo ironico e grottesco.
L’8 settembre 1402 prese l’abito dell’Ordine dei frati minori ricevendo l’investitura da fra’ Giovanni Ristori che lo conosceva già bene. L’anno successivo aderì all’Osservanza che seguiva la regola francescana nel massimo rigore, in particolare sulla povertà preferendo nuovamente la vita eremitica, trasferendosi nel monastero del Colombaio sul Monte Amiata dove restò fino al 1405.
Benvenuto di Giovanni, San Bernardino con il suo Cristogramma
Ma la sua
attività più importante resta senza dubbio quella della predicazione, in
particolare nell’Italia settentrionale e la sua opera fu così intensa e forte
che fu da stimolo per un’importante rinnovamento per
Fra gli
argomenti trattati quello più importante ma anche certamente insolito per il
tipo di credo da sempre abbracciato fu quello dell’economia. Analizzando la
figura dell’imprenditore Bernardino metteva in evidenza come il lavoro possa
essere svolto in modo lecito ma anche illecito ma se fatto in modo onesto avrebbe
portato importanti servigi e benefici alla comunità, di contro condannava
l’usura e chi la praticava, e anche i ricchi che non mettevano in circolazione
il denaro per poter far rifiorire la società. I temi scelti, lontani sicuramente
dal mondo cristiano religioso, ma soprattutto che andavano a colpire alcuni
settori come gli usurai e le case da gioco furono mal visti al punto tale che
nel 1427 lo portarono in tribunale a Roma accusato di eresia. Quello che gli
veniva imputato era di incoraggiare le superstizioni usando durante le prediche
una nuova forma di pratica: secondo gli inquisitori Bernardino mostrava ripetutamente un pezzo di carta sul
quale era scritto il nome di Gesù che se veniva mostrato ai peccatori si
illuminava con dei raggi di luce.
Pagina de "I Trattati dei contratti e dell'usura" di San Bernardino
Il processo
che ne seguì lo vide fortunatamente assolto grazie soprattutto al trattato in
sua difesa scritto dal teologo Paolo da Venezia. E proprio durante le udienze
conobbe anche il papa Martino V che rimase impressionato dalla sua figura,
tanto che gli chiese di fare le sue prediche anche nell’Urbe. Bernardino fece
opera di evangelizzazione per 80 giorni consecutivi in modo esemplare, stando
molto attento all’attendibilità delle sue affermazioni. Arrivò persino a
bruciare in piazza a giugno i segni e gli oggetti che richiamavano il lusso e
la stregoneria, tenendo in mano una tavoletta di legno con inciso l’ideogramma
di Cristo IHS dentro una raggiera solare. Il Papa, rimase così tanto colpito
dalla sua devozione e bravura che lo volle nominare Predicatore della Casa Pontificia,
carica che però rifiutò per il suo radicato senso di umiltà.
Trigramma originale usato da Bernardino durante le sue prediche
Ma assieme
alla predicazione la battaglia di Bernardino si indirizzò contro le donne
accusate di fare malefici: fra tutte una certa Funicella, una donna di Roma che
«diabolicamente occise de molte
criature ed affattucchiava di molte persone» secondo le accuse di
alcuni abitanti spinti dalle parole del futuro santo e che di conseguenza nel
luglio del 1425 venne condannata al rogo in pubblica piazza. Non solo. Nelle
sue opere Bernardino scrisse anche dei suoi successi e delle sue considerazioni
in merito proprio alla stregoneria. Raccontò di questa donna che aveva ucciso
più di 30 bambini, ma anche di una setta, i cui adepti venivano chiamati “quelli
del barilotto” «e questo nome si è perché
eglino pigliaranno un tempo dell’anno uno fanciullino, e tanto il gittano fra
loro de mano in mano che elli si muore. poi che è morto, ne fanno polvare e
mettono la polvare in uno barilotto, e danno poi bere di questo barilotto a
ognuno». E oltre a ciò facendo anche intendere che si davano ai più
lussuriosi incontri, ««più disonesti modi ch’io creda che si possino tenere». Descrisse
anche in modo dettagliato, i rituali e le modalità in cui si svolgevano i
sabba, e i suoi scritti servirono agli inquisitori per i loro processi, senza
dubbio influenzando anche le credenze e le modalità dei processi stessi.
La sua vita fu dedita fino alla fine alla parola di Dio, portando la
sua figura ovunque fosse chiamato sempre con estrema dedizione e profonda fede
portò ovunque parola di Cristo.
Nel 1444, nonostante fosse molto malato e stanco, fu chiamato dal
vescovo Amico Agnifili nella città dell’ Aquila per riconciliare due fazioni
che si stavano affrontando aspramente. Il 20 maggio però morì e fu sepolto
nella basilica ora di San Bernardino, dentro l’omonimo mausoleo dove ancora oggi
è il suo corpo. Si racconta che la sua
bara continuò a far gemere sangue fino a che la pace non ritornò in città.
Solo sei anni più tardi fu canonizzato da papa Niccolò V e il suo
culto è ancora molto sentito nella città, tanto che in molti edifici è presente
l’ideogramma IHC (S)? delle sue predicazioni. Alcuni dei suoi miracoli
risalgono ai primi anni della sua canonizzazione tanto che li possiamo trovare
già anche nella Legenda Aurea.L'Aquila, Basilica di San Bernardino, Mauseleo dove è conservato il suo corpo
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