Le Vie della Conoscenza per queste feste natalizie va in vacanza ma vi aspetta lunedì 11 gennaio con nuovi e interessanti articoli e soprattutto tante importanti novità!! A presto e Buon Natale e Felice Anno Nuovo..sperando si ritorni presto alla normalità!
mercoledì 23 dicembre 2020
lunedì 21 dicembre 2020
San Nicola e Santa Claus (o Babbo Natale)
di Chiara Sacchetti
San Nicola, San Nicolaus e infine Santa Claus. È questa, più
o meno, l'esatta sequenza che ha portato intorno alla metà dell'
giovedì 17 dicembre 2020
Simbologia e significato del Solstizio d'Inverno
di Mario Pagni
Da ragazzi
ci avevano insegnato che il giorno più corto dell’anno in termini di luce
diurna era il 13 dicembre ricorrenze di Santa Lucia protettrice della vista. In
effetti proprio in questo periodo le giornate che già erano “corte” nel
precedente mese di novembre, tendevano ulteriormente ad ridursi per culminare
nella settimana che quest’anno va da domenica 13 al 21, 22 dicembre con
l’effettivo astronomico solstizio invernale. Nei paesi scandinavi dove la luce
in virtù della disposizione geografica è ancora meno che da noi, la festa di
Santa Lucia viene tutt’ora celebrata con particolare solennità e
partecipazione. Ma il vero significato simbolico di questo ricorrente evento
astronomico affonda le sue radici nell’antichità e nella Tradizione con la “T”
maiuscola.
“Il solstizio d’inverno è
considerato proprio fin dall’antichità
come la vera “nascita della luce”. Astrologicamente nel periodo del solstizio
d’inverno, la luce solare vive il momento di maggior declino, per poi tornare a
recuperare potenza proprio il 25 dicembre (data che vede nascere la maggior
parte di tutte le divinità).”
Astronomicamente parlando il giorno 21 dicembre il Sole, nel suo moto apparente, raggiunge il punto più basso del percorso sotto l’Equatore celeste, segnando così l’inizio della stagione astronomica nell’emisfero boreale. Nel tardo impero romano, proprio riferendosi al giorno del Solstizio, si parlava di Sol Invictus (Sole invitto) per celebrare il giorno in cui il Sole smetteva di calare sull’orizzonte. Tale scadenza rappresentava occasione di festività di vario genere: il Sol Invictus per i pagani, i Saturnalia nell’antica Roma (dal 17 al 23), il Natale per il cristianesimo, lo Yule nel neopaganesimo.
lunedì 14 dicembre 2020
Il processo per stregoneria a Bellezza Orsini
di Chiara Sacchetti
Bellezza
(vero nome Isabella) nacque a Collevecchio (Rieti) in Sabina fra il 1475 e il
1480 da Pietro Angelo Orsini del ramo di Mugnano-Foglia, del quale dovette
essere illegittima figlia e da un ramo secondario della famiglia. Ma la sua
parentela è chiarissima nel quaderno che ci ha lasciato ed è rimasto nascosto
per molti anni negli incartamenti giudiziari: proprio durante il processo viene
nominata la figura del cardinale Giovanni Battista Orsini, con cui si evidenzia
che Bellezza ha una certa familiarità, zio di Franciotto Orsini futuro
cardinale, signore al tempo di Monterotondo e marito di Violante Orsini, il cui
padre era uno dei figli legittimi del padre di Bellezza Pietro Angelo. È ricordata
però con questo nome per il suo fascino che seppe usare nel migliore dei modi
per sopravvivere ad una vita difficile. Ancora giovanissima andò in sposa ad un
uomo molto più grande di lei, come era consuetudine a quel tempo, che non amava
e da cui ebbe un figlio, Giovanni. Rimasta vedova presto, si trasferì a
Monterotondo vicino a Roma per lavoro presso la famiglia degli Orsini, dove
faceva la cuoca ma dove il conte si accorse subito della sua avvenenza.
Qui, oltre che le faccende domestiche, doveva dare anche da mangiare a pranzo e cena a Lucia De Lorenzo da Ponzano, una donna rinchiusa nelle carceri del castello Orsini che la prese subito in simpatia e che le cambiò l’esistenza anche se tutti dicevano essere una strega, ma Bellezza vedeva nella donna solo il bene: raccontò che in lei vedeva anche e soltanto una persona che l’aiutava e che le insegnava moltissime cose. Da lei aveva imparato a riconoscere le erbe, a piantarle e raccoglierle nel periodo giusto, a metterle insieme e trattarle per curare le malattie. Le fece leggere anche un “livrone”, come lo definisce lei, che diceva tutti i segreti del mondo e grazie al quale poteva guarire ogni sorta di male: si può ragionevolmente pensare che si trattasse di un testo simile all’Herbolario volgare, stampato a Venezia soltanto pochi anni prima, e probabilmente integrato dalle proprie conoscenze e da quelle dell’amica-maestra Lucia.
giovedì 10 dicembre 2020
Simbolismo di pietra a protezione del Tempio
I Gargoyles
di Mario
PagniParigi, Notre Dame, Gargoyles
Fino dai tempi più remoti ogni edificio destinato a rappresentare la divinità in terra come il tempio o il santuario, ha avuto caratteristiche ben precise e ripetibili sia nelle forme che nelle funzioni. Già i templi egizi, greci ed etruschi (per rimanere in ambito ben conosciuto), assieme a misure e decori assai simili, avevano sull’esterno di essi figure e particolari architettonici di tipo fitomorfo o apotropaico che assolvevano al doppio compito di rappresentare da un lato tutta la sacralità contenuta all’interno di essi raccontata dalla loro stessa simbologia, ma dall’altro anche quello di servire come copertura o semplicemente per meglio distribuire gli scarichi di acque pluviali. Stiamo parlando di triglifi, metope, formelle e antefisse; fra queste ultime, presenti proprio in ambito italico, gocciolatoi e canali di scolo di vario genere in grado di assumere forme diverse a seconda del tipo di cultualità relativo alla civiltà antica presa in esame.
lunedì 7 dicembre 2020
San Bernardino da Siena
di Chiara Sacchetti
Bernardo
nacque l’8 settembre
Andrea Mantegna, San Bernardino fra angeli
Con la zia
restò a Massa fino al 1391 dove iniziò il suo percorso di studi, poi nel 1391
andò a Siena dallo zio Cristoforo degli Albizzeschi, che non aveva figli e che
lo crebbe come fosse suo; l’uomo lo mandò prima per due anni alla scuola di
Maestro Martino di Ferro, notaio di Casole, e poi a quella dei maestri Onofrio
di Loro e Giovanni di Spoleto dai quali imparò le arti del trivio. Terminata la
scuola per tre anni seguì corsi all’università di diritto canonico senza però conseguire alcun dottorato, ma fu la
peste del 1400 che cambiò la sua esistenza, scandendo il momento della più
grande e importante decisione della sua vita. Bernardo decise infatti di
lasciare tutto per prendersi cura dei malati e i moribondi per la pestilenza,
che anche lui contrasse e dalla quale però riuscì a guarire e che egli lesse
come il segno di una predestinazione alla vita monastica e assistenziale.
Alla fine
del 1300 perdette anche la zia Bartolomea, alla quale era molto legato, tragico
evento che fu una delle cause della sua profonda crisi spirituale che lo
condusse a sperimentare la vita eremitica per due anni, che Bernardino ricorderà
durante una predica a Siena, rammentandola in modo ironico e grottesco.
L’8 settembre 1402 prese l’abito dell’Ordine dei frati minori ricevendo l’investitura da fra’ Giovanni Ristori che lo conosceva già bene. L’anno successivo aderì all’Osservanza che seguiva la regola francescana nel massimo rigore, in particolare sulla povertà preferendo nuovamente la vita eremitica, trasferendosi nel monastero del Colombaio sul Monte Amiata dove restò fino al 1405.
giovedì 3 dicembre 2020
L'altare come centro mistico dell'edificio
di Mario Pagni
Tipico altare cristiano cattolico per la Santa Messa |
Basta entrare in una chiesa qualsiasi o in una cappella anche di modeste dimensioni per scorgere quasi sul fondo della navata prima della luce penetrante dell’abside, l’altare, sul quale e nel quale vengono celebrati normalmente tutti i riti cristiani in generale e cristiano-cattolici in particolare, secondo le intenzioni di Santa Romana Chiesa. Esistono però fino dall’antichità più remota, altari o are di tutti i tipi e generi dove avvenivano cerimonie varie e persino sacrifici sia umani che di animali durante quello che viene considerato genericamente il paganesimo, ma che vengono citati anche nella Sacra Bibbia.