lunedì 6 marzo 2023

L’ermetismo

di Chiara Sacchetti

 

"Innalzati oltre ogni altezza, discendi oltre ogni profondità, raccogli in te tutte le sensazioni delle cose create, dell'acqua, del fuoco, del secco, dell'umido. Pensa di essere simultaneamente dappertutto, in terra e mare e cielo: che tu non sia mai nato, che tu sia ancora embrione, giovane e vecchio, morto e oltre la morte. Comprendi tutto insieme: i tempi, i luoghi, le cose, le qualità e le quantità".

Fra le dottrine filosofiche ed esoteriche non possiamo tralasciare quella dell’Ermetismo, una corrente che racchiude vari autori, in particolare greci, che durante il cosiddetto periodo ellenistico elaborarono un insieme di dottrine mistico-religiose e filosofiche alle quali si affiancarono teorie astrologiche di origine semita, elementi della filosofia di ispirazione platonica e pitagorica, credenze gnostiche e antiche procedure magiche egizie.

Il nome della corrente deriva dal suo fondatore, personaggio più immaginario che storico di Ermete Trismegisto, prima divinità greca-egizia e poi presunto personaggio reale (ma quasi sicuramente inventato) nonché autore di importanti quanto fondamentali testi esoterico-alchemici.

Ermete Trismegisto in un intaglio nel pavimento del Duomo di Siena

 

Le origini dell’Ermetismo

La nascita dell’Ermetismo è da collocarsi tra il I e il III sec. d.C. quando si formò un corpus di testi frammentari di età tolemaica e altri di filosofi pagani attribuiti per lo più ad Ermete e solitamente divisi fra tecnici, ossia scritti astrologici, alchemici e più in generale riguardanti le scienze occulte, oltre che, trattati di contenuto in prevalenza filosofico e teologico. In particolare troviamo 17 scritti (il cosiddetto Corpus Hermeticum) redatti in greco, un trattato in latino dal titolo Asclepius attribuito erroneamente ad Apuleio di Madaura (125–180 circa), e una serie di sunti inseriti nelle opere di Stobeo (V secolo). Ne risultò un complesso di scritti senza un vero e proprio filo conduttore ma che avevano solide basi e citazioni di antichi autori, quali Platone, Aristotele, i filosofi stoici e concetti giudaici e persiani. Non solo. Alla base dell’Ermetismo c’è un interessamento comune mistico e religioso centrato sulla cosmogonia, una concezione dell'universo, basata sulla interconnessione tra le sue parti, il microcosmo dell'individuo connesso al macrocosmo dell'universo. È solo l’Ermetismo, nella concezione filosofica alla base di questa dottrina, che può aiutare a trovare la rivelazione del rapporto fra astri e uomo e che porta al raggiungimento di quella catarsi intellettuale capace di realizzare il destino dell'anima dopo la morte e della sua reincarnazione e ascesa al mondo celeste.

Prima edizione del Corpus Hermeticuma cura di Marsilio Ficino (1471 ca.)

 

Ma in cosa consiste l’Ermetismo?

Si tratta del rapporto più o meno diretto fra l’uomo e la Divinità che può avvenire in due modi. Uno in cui l’essere umano eleva il proprio stato di coscienza attraverso la gnosi, ossia una particolare conoscenza non solo religiosa, un processo che grazie all’illuminazione da Dio porta l’uomo ad avere facoltà superiori e a poter ricondurre la propria anima al Creatore; il secondo invece consta delle tracce che l’Essere Supremo ha lasciato durante la Creazione e che non sono altro che le impercettibili connessioni e analogie fra le diverse materie presenti in Natura e che si esplica nel rapporto fra il micro e il macrocosmo.

 

Il destino dell’Ermetismo e il Neoplatonismo

La filosofia ermetica fu pressoché eclissata fino a quasi tutto il Medioevo, quando nel periodo rinascimentale il monaco Leonardo da Pistoia in viaggio nella Macedonia e a Costantinopoli, scoprì 14 libri del Corpus Hermeticus, appartenuti a Michele Psello e risalenti all’XI sec.

Una volta tornato a Firenze il religioso consegnò il prezioso manoscritto a Cosimo il Vecchio che, a sua volta, incaricò Marsilio Ficino di tradurlo. Fu l’inizio di uno studio che portò Firenze e le sue arti a risplendere in tutto il mondo.

Tavola Smeraldina, Macrocosmo e Microcosmo

La fine della fortuna dell’Ermetismo iniziò quando il filologo Isaac Casaubon dimostrò che i testi del Corpus attribuiti alla antica sapienza egizia erano stati in realtà redatti nei primi secoli dell’età cristiana, facendo decadere quell’interesse generale verso la filosofia che continuò però ad essere studiata e rinvigorita nelle sette segrete e iniziatiche, grazie anche agli apporti dell’esoterismo e delle scienze occulte.

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