giovedì 12 gennaio 2023

La “Sapienza” Gnostica

di Mario Pagni

La Sapienza gnostica

Ci domandiamo spesso ed ad ogni livello di conoscenza o di bagaglio storico e scientifico quale sia la vera definizione da attribuire allo “gnosticismo”. Su questo tema si sono sfidati per secoli scrittori , storici, e soprattutto filosofi  ma la risposta è stata ed è ancora oggi spesso controversa e dibattuta. Lo gnosticismo esotericamente inteso è una sorta di atteggiamento spirituale coerente, unico e costante, tale da costituire se vogliamo un tipo di religiosità distinto e per certi versi originale. Caratteristica fondamentale della disciplina o fenomenologia gnostica è la centralità dell’elemento conoscitivo, da intendersi come una vera e propria illuminazione riservata a pochi iniziati che proprio per questa via pervengono alla visione del Divino e della Verità intesa come assoluta, ottenendo nel contempo una insperata ma consapevole salvezza. In parole più semplici nella dottrina gnostica è il Sacro inteso in senso generale il vero filo conduttore e l’obbiettivo principale da raggiungere, senza passare da qualsiasi tipo di legame religioso “religo” che per sua natura negherebbe la piena libertà di intenti nel complesso e motivato cammino spirituale.

La via iniziatica

Comunque sia quindi l’uomo nella cui anima brilla almeno una scintilla di luce divina, può tentare per la via iniziatica di uscire dalla prigione della materia intesa come costrizione terrena. Poi grazie a Gesù, inviato da Dio per la salvazione dell’umanità ma del quale l’incarnazione e la morte sono considerate simboliche, gli iniziati hanno la possibilità e l’opportunità di attingere alla luce della vera conoscenza, ottenendo dopo la morte, la salvezza e percorrendo a ritroso, la via dell’emanazione, potersi alla fine ricongiungere al Tutto o se preferite all’Uno primordiale.

 

Le correnti gnostiche

Molti nel passato sono stati gli esempi di questa importante corrente filosofica, fra questi i Fedeli d’Amore di memoria cultuale e culturale dantesca e persino i Cavalieri Templari capaci di attuare uno scambio sapienziale fra due tradizioni profondamente diverse ma accomunate da principi simili, portando in Palestina l’eredità iniziatica della cavalleria e acquisendo allo stesso tempo le componenti esoteriche dell’Islamismo e dell’Ebraismo per trasferirle nella cristianità europea.

Schieramento di Cavalieri Templari in battaglia

Come per i Templari cavalieri audaci ma anche monaci pieni di dubbi e buoni praticanti di correnti esoteriche complesse, anche i Fedeli d’Amore professavano un credo profondo legato alla “Santa Sapienza” (Sophia) e che vedevano nella figura femminile la raffigurazione non solo della “Donna Celeste” ma anche il mezzo e il possibile viatico per la salvezza sia del corpo che dello spirito attraverso la sublimazione filosofico–sapienziale di chiara ispirazione alchemica.

Dante e i Fedeli d'Amore

Non crediamo sia possibile in questa sede entrare ulteriormente nel merito di questi collegamenti, trattandosi di temi sui quali esiste una sterminata e completa letteratura. Si può però cogliere anche se superficialmente un denominatore comune fra questi, ovvero il dissenso rispetto alle autorità costituite sia di natura religiosa che politica. Dissenso più volte punito forse perché assai scomodo; un esempio per tutti l’epilogo tragico della storia dei Templari con l’ultimo Gran Maestro che pagò con la vita l’assoluta fedeltà agli assunti dell’Ordine a cui apparteneva, per non parlare del Catarismo impegnato a recuperare e riconquistare l’importanza dello “Spirito Santo” che ogni uomo avrebbe perduto cadendo nella trappola della Materia.

Hermete Trismegisto


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