di Chiara
Sacchetti
È una delle
terre leggendarie più famose e misteriose della letteratura, uno dei luoghi che
ha ispirato moltissimi scrittori e storie mitiche, spesso circondate da un
alone di mistero che ancora oggi l’avvolgono e che non hanno mai trovato risposte.
Parlare di
Avalon significa riportare alla mente la storia di Re Artù, il famoso re di
Camelot e della Tavola Rotonda, e soprattutto
della sua morte, o presunta tale. Sì perché la fine di re Artù, come vedremo, è
avvolta dal mistero e dalla leggenda per la storia dell’intera Britannia.
Burne Jones, L'ultimo sonno di re Artù ad Avalon
Secondo alcuni studiosi il nome Avalon deriva dal termine bretone Aval e dal gallese Afal (che però si pronuncia sempre Aval) e che significa mela, ipotesi forse confermata dalla Historia Regnum Britanniae di Goffredo di Mammouth del 1147 che parla di Insula Avallonis, e poi nella Vita Merlini del 1150 dove viene definita Insula Pomorum, ossia un’isola delle Mele. Questo “non frutto” è per antonomasia simbolo cristiano del peccato, quello originale di Adamo ed Eva che lo coglie dall’Albero della Conoscenza condannando l’intera umanità alla dannazione alla quale soltanto la venuta di Cristo e il Battesimo potranno poi rimediare. Ma non solo. La mela ricorda anche il mito del giudizio di Paride, chiamato a decidere quale dea greca fosse la più bella consegnandole il famoso “Pomo d’oro” e che poi avrebbe dato origine alla guerra di Troia. E come dimenticare poi la mela avvelenata di Biancaneve e i sette nani data dalla perfida strega? E la storia di Guglielmo Tell? E parlando sempre di mele, non si può non pensare alla festa celtica di Samhain, il capodanno del 31 ottobre/1 novembre, che sanciva il momento di transizione verso la “presunta” morte della Terra, quando l’inverno cominciava ad arrivare, la vegetazione sembrava morisse e si chiedeva alla Grande Madre di ridarle la vita. Fra gli infusi usati in questa cerimonia troviamo anche l’idromele, o anche la bevanda degli Dei, e nella tradizione l’albero della Mela era la raffigurazione della Cerva Bianca, manifestazione della Dea stessa e principio femminile.